Truffa, rapina e furto in casa a Montefusco: nei guai due giovani residenti in provincia di Napoli. Un 26enne, agli arresti domiciliari, e un 22enne, soggetto a obblighi di dimora e presentazione alla Polizia Giudiziaria, sono stati coinvolti in un’inchiesta.
Truffa, rapina e furto in casa a Montefusco: nei guai due giovani
Oggi, a seguito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, i militari della Stazione Carabinieri di Montefusco hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura. I due uomini, residenti in provincia di Napoli, sono stati accusati di gravi indizi di colpevolezza per reati di truffa aggravata, rapina e furto in abitazione.
Le indagini
I fatti risalgono a febbraio 2024, quando due uomini, utilizzando la tecnica del “finto parente in stato di necessità” – una delle molteplici strategie impiegate nelle truffe agli anziani – riuscivano a convincere una donna nata nel 1935 e residente a Montefusco che il nipote avesse urgente bisogno di circa duemila euro per evitare un arresto. Dopo alcune telefonate, la donna riceveva la visita di un uomo a cui consegnava 400 euro in contante. Tuttavia, l’uomo non si limitava a prendere il denaro, ma rovistava anche nell’abitazione, appropriandosi di alcuni gioielli. In particolare, sottraeva con violenza la collana di perle e l’anello d’oro di fidanzamento che la vittima indossava, regalatole dal defunto marito, superando così le modalità abituali e purtroppo frequenti di questo tipo di reati.
Le indagini, condotte attraverso l’acquisizione e l’analisi di immagini provenienti da impianti di videosorveglianza, l’ascolto di testimoni, la raccolta di dati sul traffico telefonico e di documentazione, nonché un’attenta valutazione delle informazioni disponibili nelle banche dati interforze riguardanti controlli stradali su soggetti sospettati, hanno permesso di identificare – con un quadro probatorio considerato dal Giudice fortemente indiziante – sia l’uomo che è entrato nell’abitazione dell’anziana vittima, sia il complice che osservava la situazione dall’esterno, a bordo di un veicolo a noleggio. Le misure adottate sono misure cautelari emesse durante le indagini preliminari, contro le quali è possibile presentare ricorso, e i soggetti coinvolti sono persone sottoposte a indagine, pertanto presunti innocenti fino a una sentenza definitiva.