MUGNANO DEL CARDINALE. Credevano di poter mettere a segno nella tranquilla provincia irpina la famigerata “truffa dello specchietto” e garantirsi così, in modo impunito, illeciti profitti. Ma non è andata come speravano.
A finire questa volta nella rete dell’Arma un 48enne ed un 50enne di Napoli, già noti alle Forze dell’Ordine, che sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria poiché ritenuti responsabili di danneggiamento e truffa in concorso.
I due, vagabondando nel Mandamento baianese a bordo di una Renault Twingo, hanno scelto con cura la loro vittima.
Attuando un piano seriale avevano simulato il danneggiamento dello specchietto del veicolo, accusando l’ignaro malcapitato che, subodorando l’inganno, non ha abboccato alla richiesta di 180 euro avanzata dai malviventi ed ha allertato i Carabinieri.
L’immediata attività d’indagine sviluppata dai militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Baiano, estrinsecatasi attraverso l’acquisizione di utili informazioni nonché di video dalle telecamere di tutta la zona e l’analisi degli elementi raccolti, ha permesso di individuare i due responsabili, bloccati dagli investigatori sulla S.S. 7 bis, in procinto di lasciare la provincia.
Condotti in Caserma, alla luce dei probanti elementi raccolti, per gli stessi è scattato il deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino.
Inoltre, attesa l’illiceità della condotta posta in essere che rendeva ingiustificata la presenza in quel Comune, i predetti sono stati proposti per l’emissione della misura di prevenzione del Foglio di Via Obbligatorio.
Quella dello “specchietto” è un tipo di truffa molto noto: un famoso raggiro per ottenere soldi facili dagli automobilisti e che non smette di mietere vittime: la dinamica delle truffe è molto simile e la richiesta di immediato risarcimento in denaro per il “danno” al fine di mettere a tacere la controversia sia aggira solitamente tra i 50 ed i 200 euro.
La truffa dello specchietto: come funziona
Tutto inizia con un colpo secco all’auto della vittima prescelta, spesso appena percettibile, seguono suoni di clacson o luci abbaglianti. Per semplice cortesia e non comprendendo cosa accade, ci si fermerà per ascoltare di cosa il conducente dell’altro veicolo vuole avvisarci con tanta urgenza.
Nella truffa il sedicente danneggiato accuserà di aver subito un danno alla sua auto e cercherà di dare maggiore credibilità al raggiro mostrando lo stato (naturalmente il danno all’auto è stato appositamente fatto in precedenza).
I truffatori contano sulla convenienza per l’automobilista di chiudere la questione istantaneamente o di compilare, in alternativa, il modello di contestazione amichevole attendendo la risposta dell’assicurazione.
Qualora si abbia sentore di truffa è opportuno avvisare subito le Forze dell’Ordine: l’intervento, oltre a sventare la truffa, consentirà di mettere a verbale eventuali danni arrecati all’auto.