Negli ultimi giorni i carabinieri hanno denunciato sei persone accusate di truffe online ad Avellino: in alcuni casi hanno sottratto alcune migliaia di euro alle ignare vittime. Le indagini sono state avviate a seguito di due denunce.
Avellino, truffe online: sei denunce
Negli ultimi giorni, i Carabinieri della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi, al termine di due distinte attività d’indagine, hanno deferito in stato di libertà 6 persone, di origini e provenienze diverse, responsabili di aver sottratto, attraverso ingegnose truffe online, alcune migliaia di euro alle ignare vittime. Due vittime diverse e soprattutto due modalità di trarle in inganno differenti, stesso epilogo però per i responsabili.
Il primo episodio
Il primo episodio si è verificato a Calitri dove due truffatori hanno contattato la vittima, un anziano del posto, attraverso WhatsApp spacciandosi per il figlio residente a Roma che lamentava di essere in un momento di difficoltà economica.
Il copione è stato lo stesso di molte altre truffe agli anziani: richieste di denaro, per un totale di quasi 3mila euro, corrisposte dalla vittima che ha creduto di aiutare un proprio caro.
Il secondo episodio
Nella seconda circostanza, la truffa è avvenuta tramite un sito di “e-commerce” fittizio ma realizzato in modo da trarre in inganno anche l’occhio più attento. I militari di Lacedonia, ricostruita la “filiera”, hanno denunciato le quattro persone (un uomo napoletano e 3 donne di origin nigeriana) per truffa aggravata in concorso. La vittima, un cinquantenne del posto aveva acquistato online due container, per un valore di circa 2000 euro, pagati senza però ricevere la merce richiesta.
I carabinieri hanno infatti dimostrato che il sito di “e-commerce” era stato artatamente creato e che tutti i contatti telefonici avvenuti con il venditore risultavano su utenze fittizie che, una volta concluso l’affare, sono state repentinamente dismesse.
In entrambi i casi i Carabinieri sono riusciti ad individuare i responsabili effettuando accurati accertamenti documentali presso le agenzie di “money transfer” risalendo ai conti correnti di destinazione delle transazioni e conseguentemente ai truffatori.