“Sta male, come stava male a San Vittore. Adesso però a Vigevano è sempre in isolamento, in cella”. L’avvocata Alessia Pontenani racconta come sta la sua assistita Alessia Pifferi, la donna in carcere con un sentenza di primo grado all’ergastolo per aver abbandonato a casa da sola per giorni la sua bimba di 18 mesi provocandone la morte per stenti. Poco dopo la sentenza Alessia Pifferi è stata portata al carcere di Vigevano dopo due anni al cercare San Vittore di Milano. I giudici della Corte d’Assise hanno motivato così la sentenza: Alessia Pifferi ha agito animata dal “futile ed egoistico movente” di “regalarsi un proprio spazio di autonomia”, pur essendo consapevole della “pericolosità per Diana”.
Alessia Pifferi, cos’ha detto l’avvocata
Venerdì 13 settembre la legale negli studi di “Mattino Cinque News” ha spiegato come sta la sua assistita: “Sta tutto il giorno davanti al tv. Segue non tutti i canali ed evita i programmi di cronaca perché ha paura che si parli di lei. Non parla con nessuno, se non con gli agenti e con il cappellano. L’unica cosa che fa è andare a messa e confessarsi. Ha provato socializzare ma ha rinunciato perché ha ricevuto minacce, quindi si è molto spaventata e non esce mai”. Ad andarla a trovare è solo la sua avvocata che però il cambio di carcere ha causato qualche problema: “Andare a Vigevano mi porta via una mezza giornata perché sono 100 chilometri tra andata e ritorno, devo andarci di sabato. Cerco di andare una volta ogni quindi giorni”.
L’avvocata poi spiega che Alessia Pifferi è dimagrita, ha un problema nervoso: “Non parliamo spesso della bambina, credo che la rimozione sia una forma di protezione. Però mi chiede se qualcuno va a portare dei fiori sulla tomba di Diana”.