Un avvocato è stato condannato a cinque anni e otto mesi di reclusione a Genova per aver creato false sentenze, inventando anche pene, per ottenere i pagamenti da un cliente. Dopo la sentenza definitiva, l’uomo si è presentato alle autorità e attualmente sta scontando la sua pena nel carcere di Chiavari, a seguito di una serie di condanne per reati professionali commessi negli ultimi anni.
Genova, avvocato condannato per aver creato false sentenze
Un avvocato è stato condannato a cinque anni e otto mesi di reclusione per aver redatto false sentenze e attestazioni, inventando persino pene, al fine di ottenere pagamenti da un cliente. Secondo le accuse e i giudici, il legale ha creato documenti fittizi del tribunale per giustificare le sue richieste di pagamento. Dopo la sentenza definitiva, l’uomo si è presentato alle autorità e attualmente sta scontando la sua pena nel carcere di Chiavari, a seguito di una serie di condanne per reati professionali commessi negli ultimi anni.
L’accusa
L’accusa sostiene che l’uomo abbia creato falsi documenti giuridici per ingannare il cliente, facendogli credere di aver vinto la causa e ottenendo così un pagamento. Di conseguenza, è stato condannato in via definitiva per reati di falso, truffa ed esercizio abusivo della professione. La vicenda legale ha avuto inizio nel 2018, quando il cliente ha denunciato l’avvocato tramite un altro legale, dopo aver scoperto che le sentenze in suo possesso erano completamente false. Le indagini successive hanno rivelato che non solo il legale aveva fabbricato sentenze e pene, ma che il processo non era mai iniziato, poiché non aveva nemmeno presentato l’istanza di ricorso.
Secondo le accuse del pubblico ministero, l’avvocato inizialmente “ometteva di depositare, una volta firmato il mandato, il ricorso dopo il tentativo di conciliazione”, per poi inventare false attestazioni riguardanti istanze e persino nomine dei giudici per il processo. Infine, redigeva sentenze e pene che sembravano essere state emesse dal giudice, ma in realtà erano completamente fasulle.
Le indagini
Le indagini hanno rivelato anche altri episodi simili avvenuti in passato. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, la Procura ha evidenziato che, di fronte alle legittime richieste del lavoratore di conoscere l’esito del procedimento, l’avvocato “inizialmente firmava una falsa attestazione di un assistente giudiziario riguardante il deposito del ricorso”, successivamente apponeva la sua firma “su un falso provvedimento con cui il presidente della sezione lavoro del tribunale di Genova assegnava la causa a un giudice” e, infine, “redigeva una falsa sentenza apparentemente emessa dal giudice istruttore”, in cui si dichiarava la condanna del datore di lavoro e un risarcimento superiore ai diecimila euro.