Ayrton Senna da Silva è nato a San Paolo in Brasile il 21 marzo 1960 ed è stato un pilota di F1 di eccezionale talento, conquistando per ben 3 volte il Mondiale, nel 1988, 1990 e 1991. Ripercorriamo insieme la carriera del pilota scomparso il 1° maggio 1994 all’età di 34 anni durante il Gp di San Marino.
Ayrton Senna: vita e carriera del pilota brasiliano
Ayrton Senna nasce in una famiglia di agiate condizioni economiche, composta da Neide Senna, brasiliana di origini italiane, e Milton Da Silva, imprenditore e proprietario di diverse fattorie. Aveva una sorella, Viviane, madre di Bruno (anch’egli pilota), e un fratello, Leonardo.
Diplomatosi presso il Colegio Rio Branco, Senna si sposò una sola volta, nel 1981 con Lilian De Vasconcelos, ma il matrimonio terminò dopo soli otto mesi in un divorzio. Successivamente il brasiliano ebbe numerosi flirt, tra cui quelli con le showgirl brasiliane Xuxa e Adriane Galisteu e la top model americana Carol Alt.
Debutta nel motorsport a 13 anni con i kart. Le prime soddisfazioni arrivano nel 1977 con la conquista del campionato sudamericano, mentre tra il 1978 e il 1982 partecipa al Mondiale senza tuttavia mai riuscire a vincerlo.
L’esordio con le monoposto avviene nel 1981 con la Formula Ford dove riesce ad ottenere, con gran sorpresa, il titolo britannico, mentre due anni più tardi al debutto in F3 diventa campione britannico e vince il prestigioso Gp di Macao.
Il debutto in Formula 1
Nel 1984 Ayrton Senna debutta il Formula 1 al volante della Toleman. con la quelle ottiene da subito i primi punti e tre podi: un secondo posto a Monte Carlo (gara interrotta per pioggia mentre il pilota brasiliano sta addirittura per soffiare la vittoria a Prost) e due terzi posti in Gran Bretagna e in Portogallo.
Nello stesso anno prende parte ad una gara di esibizione per festeggiare l’apertura del nuovo circuito del Nürburgring e vince la corsa superando diversi piloti più esperti, tra cui Niki Lauda.
Il passaggio alla Lotus e l’era McLaren
Il 1985 è l’anno del passaggio alla Lotus, dove trova una monoposto più competitiva che permette di mostrare le sue doti in poco tempo. Nel secondo Gp della stagione vince il suo primo Gp in carriera.
Nel 1988 Ayrton passa alla McLaren, una monoposto che può permettere finalmente al pilota brasiliano di competere al 100%. Ed infatti porta a casa il titolo mondiale al primo colpo, vincendo con otto Gp (San Marino, Canada, Detroit, Gran Bretagna, Germania, Ungheria, Belgio e Giappone) e superando il compagno di squadra, il francese Alain Prost.
Nella stagione del 1989 si accende la rivalità tra i due campioni. Nonostante sei vittorie contro quattro, Ayrton Senna deve cedere il titolo a Prost.
Nella penultima gara stagionale rimane coinvolto in un incidente causato proprio dal rivale francese, riesce a tornare in pista a differenza del collega, taglia il traguardo per primo ma viene squalificato ingiustamente per essere rientrato sul tracciato tagliando la chicane (anche se non c’erano altre soluzioni).
Nel 1990 Ayrton conquista il secondo Mondiale sconfiggendo Prost, nel frattempo passato alla Ferrari, portando a casa sei successi. Al via del GP del Giappone, nella stessa curva del circuito di Suzuka dove l’anno precedente Prost causò l’incidente, “ricambia il favore” al rivale ritardando la frenata e speronandolo.
L’ultimo Mondiale
Ayrton Senna conquista il terzo (e ultimo) Mondiale della sua carriera nel 1991 con sette vittorie, surclassando il compagno di squadra Berger. Nel 1992, complice il dominio della Williams, si deve accontentare di solo due successi a Monte Carlo e in Italia.
Le ultime soddisfazioni arrivano nel 1993 con il nuovo motore Ford: si libera agevolmente dei due nuovi compagni di squadra e diventa vicecampione del mondo con cinque successi. Restano nella storia la vittoria sul circuito di Donington (quarto in griglia, primo dopo il primo giro) e il quinto trionfo consecutivo a Monte Carlo.
L’incidente che gli costò la vita
Nel 1994 Ayrton Senna passa alla Williams ma la stagione non inizia bene: nei primi due Gp dell’anno ottiene due pole position ma è costretto al ritiro in entrambe le occasioni. Anche nell’ultimo Gp della sua vita, quello di San Marino dell’1 maggio, parte davanti a tutti.
Al settimo giro sul circuito di Imola, mentre si trova al comando, esce di pista alla curva del Tamburello a causa di un cedimento del piantone dello sterzo. Il puntone della sospensione anteriore destra si spezza e penetra attraverso il casco del pilota brasiliano. Ayrton perde la vita dopo il trasferimento all’ospedale di Bologna.