Cronaca

Azienda sostituisce il capo con un’intelligenza artificiale: un successo ma anche un potenziale “pericolo”

Un’azienda fa un test e sostituisce il capo con un’intelligenza artificiale. Il test si è rivelato un successo, ma allo stesso tempo ci si interroga anche sul potenziale “pericolo” di un’intelligenza artificiale al comando.

Azienda assume un’intelligenza artificiale al posto del capo: “maggiore velocità e produttività”

Da tempo ormai, più precisamente da quando l’IA ha iniziato a prendere sempre più piede nella nostra vita, si fanno previsioni su quale impatto possa avere sul mondo del lavoro. C’è chi preannuncia la disoccupazione di massa, e chi entusiasticamente accoglie la nuova rivoluzione.

La rivoluzione è partita da Hannu Rama, dirigente senior della Student Marketing Agency, una società canadese che si occupa di fornire supporto alle piccole imprese. Il cambiamento per Rama arriva a novembre 2023, quando l’azienda decide di assumere un’intelligenza artificiale.

Rama dichiara alla Bbc le motivazioni di questa scelta: “le cose non andavano bene, ero stressato e non riuscivo a gestire bene le squadre di lavoro, poi è arrivato il manager IA“, “il software coordina i dipendenti, stabilisce gli orari, pianifica i turni e i compiti da svolgere. Invia anche promemoria e messaggi di check in regolari ed è disponibile a rispondere anche alle domande dei dipendenti“.

Rama considera il test un vero è proprio successo in quanto: “ha permesso ai dipendenti di lavorare più velocemente ed essere più produttivi, ha anche ridotto i miei livelli di stress e migliorato la mia vita“.

Il caso della Student Marketing Agency: un tasso di successo del 44%

Lo studio a cui ha preso parte Rama con la sua azienda è stato condotto da Inspira, la società che ha dato vita al manager IA insieme ai ricercatori della Columbia University, dell‘Arizona State University e dell’University of Wisconsin.

L’obiettivo era quello di analizzare le prestazioni e il rapporto dell’IA con i dipendenti, e per farlo, come dichiarato nello studio, sono stati creati tre gruppi diversi: “uno formato da un manager umano, un altro da un manager IA e l’ultimo gruppo formato sia da un manager IA sia umano”.

Il gruppo guidato dalla sola IA ha ottenuto il 44% di successo: il manager IA sarebbe riuscito a motivare i dipendenti spingendoli a pianificare precedentemente le giornate di lavoro. Il gruppo guidato dal manager umano ha ottenuto un punteggio di poco più alto, il 45%. Mentre ad aggiudicarsi la percentuale più alta, pari al 72%, è stato il terzo gruppo capitanato da IA e manager umano insieme.

Ne è emerso quindi l’IA potrebbe essere un valido supporto e aiuto per il miglioramento delle prestazioni e della produttività aziendale. Allo stesso tempo però bisogna specificare che si tratta di un test strettamente limitato e che quindi può variare il suo risultato a seconda dei contesti.

Paul Thurman e James Bore: perché un capo IA potrebbe essere pericoloso

Nonostante il risultato positivo derivante dallo studio c’è ancora chi si chiede se “farsi comandare” dalle macchine possa essere una buona idea.

Paul Thurman, professore di management presso la Columbia University di New York, si è dichiarato contrario alla completa sostituzione dei ruoli dirigenziali con l’intelligenza artificiale: “Il middle management è il livello più critico in qualsiasi organizzazione”. L’intelligenza artificiale, spiega il professore, può alleggerire i manager dai promemoria e dalle verifiche, in modo da concentrarsi su metodi di lavoro più originali. “Ad esempio, i manager possono selezionare i team di progetto in base alle competenze individuali, supervisionare il briefing, quindi passare alla loro intelligenza artificiale la gestione di dettagli come le scadenze.”

I manager IA, inoltre possono essere utilizzati come veri e propri strumenti di sorveglianza sui dipendenti, “quello che mi spaventa è la tecnologia per controllare se i dipendenti arrivano in orario o fanno una pausa pranzo troppo lunga.” dice Thurman.

Un ulteriore pericolo è anche quello che il software possa essere hackerato, come spiega James Bore, amministratore delegato della società di consulenza sulla sicurezza informatica Bores: “con un manager IA tutte le informazioni caricate potrebbero essere sequestrate o clonate. E poi, più automatizzi e più rimuovi persone dalla tua attività, e più abbasserai i costi. Ma renderai anche la tua azienda più sostituibile.”

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