Cronaca Napoli, Napoli

Bambina uccisa dal pitbull di casa: il padre era sotto effetto di stupefacenti

Acerra bimba uccisa pitbull
Immagine di repertorio
Acerra bimba uccisa pitbull

Il mistero del sonno profondo in cui era caduto Vincenzo Loffredo mentre il pitbull di famiglia attaccava sua figlia nel lettino sembra aver trovato una spiegazione. Il test tossicologico, effettuato poche ore dopo la tragedia su disposizione della polizia, ha rivelato che il giovane padre era sotto l’effetto di cannabinoidi al momento dell’aggressione come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Acerra, bambina uccisa dal pitbull: la posizione del padre

Loffredo, 24 anni, è ora indagato per omicidio dalla Procura di Nola e dal commissariato di polizia di Acerra. Il test, condotto nel laboratorio della clinica Villa dei Fiori, ha confermato la positività del giovane all’uso di hashish, mentre è risultato negativo a cocaina, alcol e oppiacei.

L’episodio si è consumato sabato sera all’interno dell’abitazione familiare. La piccola Giulia, di soli 9 mesi, è stata sbranata dal pitbull Tyson, che l’ha attaccata mentre dormiva. Secondo le prime ricostruzioni, il padre della bambina non si sarebbe accorto di nulla perché profondamente addormentato, probabilmente dopo aver fumato hashish.

Oltre alla questione dell’uso di stupefacenti, l’indagine ha portato alla luce un’irregolarità amministrativa legata al pitbull: il servizio veterinario dell’Asl Napoli 2 Nord ha accertato che il cane non era registrato all’anagrafe canina e non aveva il microchip obbligatorio. Loffredo è stato quindi denunciato per questa violazione.

Nella casa della famiglia Loffredo viveva anche un altro cane, un meticcio di piccola taglia, che invece era regolarmente registrato. Entrambi gli animali sono stati prelevati e trasferiti in un canile convenzionato di Frattaminore. Gli esperti hanno prelevato campioni dalle mandibole del pitbull per verificare la presenza di tracce umane, anche se al momento sembra quasi certo che sia stato solo Tyson ad attaccare la bambina.

La dinamica della tragedia

Al momento dell’aggressione, in casa con la piccola c’era solo il padre, mentre la madre, Angela, 22 anni, si trovava al lavoro in una pizzeria come cameriera. Anche Vincenzo Loffredo ha un impiego: è barista in un distributore di carburante alla periferia nord di Acerra.

Secondo i racconti dei vicini, il pitbull aveva già mostrato segni di aggressività in passato. La scorsa estate, il cane era sfuggito al controllo del padrone, uscendo in strada e uccidendo un altro cane che era tenuto al guinzaglio da una dog sitter. Questo episodio aveva allarmato alcuni residenti del quartiere, ma non erano stati presi provvedimenti.

La famiglia Loffredo vive nel rione Ice Snei, un complesso di alloggi popolari alla periferia della città. Il quartiere, sorto negli anni Ottanta con case occupate da senzatetto e successivamente regolarizzate, è stato lo scenario di questa tragedia che ha scosso profondamente la comunità locale.

Il padre sotto choc

I colleghi di Vincenzo Loffredo raccontano che il giovane è ancora sotto choc. “Ovviamente non è più tornato a lavorare da quando è accaduto il fatto” hanno riferito i suoi compagni di lavoro al bar dove è impiegato.

L’inchiesta prosegue per accertare eventuali responsabilità e verificare se vi siano stati segnali di pericolo ignorati. Intanto, la comunità di Acerra è sotto shock per una tragedia che si sarebbe potuta evitare.

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