Cronaca

Bambino colto da convulsioni e arresto respiratorio durante visita al padre in carcere: salvato da un’agente di polizia

Pescara neonato morto
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Un bambino di poco più di un anno ha avuto un malore durante una visita in carcere al padre, detenuto al penitenziario Lorusso e Cutugno di Torino. Il piccolo ha avuto delle convulsioni e sembrava aver perso il respiro, ma è stato rapidamente assistito da un’agente di polizia penitenziaria che è riuscita a salvarlo.

Bimbo ha convulsioni e arresto respiratorio durante una visita in carcere al papà

Un bambino di poco più di un anno si è sentito male mentre si trovava in carcere con la madre per fare visita al padre detenuto. L’incidente è avvenuto sabato 1 febbraio al penitenziario Lorusso e Cutugno di Torino, ma fortunatamente è stato salvato da un’agente di polizia penitenziaria che era presente sul posto e ha prontamente intervenuto. La ricostruzione dell’episodio è stata fornita dal sindacato Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria).

“Al termine di un colloquio – spiega il sindacato – una mamma straniera con il suo bambino di circa 14 mesi, preso in braccio, ha richiesto con insistenza di uscire dalla sala, poiché il piccolo manifestava conati di vomito. L’agente di servizio, comprendendo la gravità della situazione, ha prontamente permesso l’uscita dalla sala, ma, poco dopo, il bambino ha avuto delle convulsioni ed è caduto in apparente arresto respiratorio.”

Mentre si attendeva l’arrivo degli operatori del 118, prontamente chiamati, l’agente ha trasportato il bambino nell’ufficio di polizia penitenziaria e ha eseguito un massaggio respiratorio. Grazie a questa manovra, è stato evitato un peggioramento delle sue condizioni, e la donna ha ricevuto i complimenti dall’équipe medica giunta sul posto. Nel frattempo, i colleghi dell’agente hanno preso in carico il regolare svolgimento degli altri colloqui e hanno assistito gli altri presenti, in particolare la madre del piccolo, visibilmente scossa dall’accaduto.

Le dichiarazioni di Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp

“Questo episodio dimostra, ancora una volta, come la polizia penitenziaria si distingua non solo per l’alto senso del dovere e della responsabilità, ma anche per l’impegno umano e professionale in situazioni di emergenza. Un atto di grande valore che sottolinea la preparazione e l’umanità degli agenti, impegnati quotidianamente in situazioni complesse e delicate” ha detto Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp.

“L’intervento tempestivo e decisivo ha ricevuto il plauso delle autorità sanitarie intervenute, che hanno confermato il fondamentale contributo della polizia penitenziaria nel garantire la sicurezza e la salute dei detenuti e dei loro familiari, anche in circostanze impreviste e critiche. – aggiunge – Questo episodio si inserisce in una lunga tradizione di impegno sociale della Polizia penitenziaria, che, spesso lontana dai riflettori, opera quotidianamente con dedizione e umanità a favore della sicurezza e del benessere di tutti. Speriamo che l’amministrazione sappia riconoscere l’agire tempestivo e professionale dell’agente intervenuta”.

 

Torino