Cronaca

Ostia, papà vende bimbo di 2 anni in spiaggia: la mamma lo porta via dall’ospedale

La mamma del bimbo che a fine luglio è stato offerto dal papà a un turista in cambio di soldi, forse poche centinaia di euro, sul lungomare di Ostia, ha portato via suo figlio dall’ospedale Grassi senza autorizzazione. I medici hanno denunciato la scomparsa del bimbo ai poliziotti del commissariato di Ostia, che ora hanno iniziato le ricerche del piccolo e della donna che, stando a quanto si apprende, ha perso la podestà genitoriale.

Papà vende figlio sul lungomare di Ostia, la mamma lo porta via dall’ospedale

Le indagini sono cominciate lo scorso 26 luglio: un ragazzo rom di 19 anni è stato accusato di aver offerto un bimbo di due anni ai bagnanti sul lungomare di Ostia, tra cui un agente libero dal servizio. Uno scambio tra il piccolo e una somma di denaro. Un turista ha chiesto l’aiuto degli uomini della Guardia di Finanza e questi ultimi hanno rintracciato e denunciato il ragazzo.

L’avvocato

L’avvocato del giovane, Luciano Bason, ha dichiarato a Fanpage.it: “Come difensore sto cercando di ricostruire tutta la vicenda del 26 luglio perché a me interessa non della parte finale, sulla quale c’è una grande montatura. Ho l’impressione che si voglia costruire il ‘mostro’ e si prende un ragazzo di 19 anni che io ho difeso in altre vicende e conosco anche la famiglia, posso dire che non è in grado di commettere un reato di quella specie. La mia è una ferma convinzione. Tutto il resto è una montatura.

Il padre del bambino è in uno stato confusionale e ho qualche dubbio sulla sua capacità di intendere e di volere in quel momento, secondo il modesto parere non ha il senso dello spazio e del tempo, racconta i fatti in maniera molto strana, che non coincidono con il giorno dell’accaduto. Nega i fatti ma nella ricostruzione ci sono dei vuoti, delle contraddizioni. Non ho dubbi sul fatto che il ragazzo abbia avuto un incidente ma non so in che stato mentale si trovasse in quelle ore”.

Il bambino, stando a quanto ricostruito, viveva ad Ardea, in una zona popolare, con i genitori e la famiglia del padre.  “Non ha fatto nulla, non è vero quello che dicono e quando sarà tutto chiarito ci dovranno chiedere scusa. Amedeo vuole bene al bambino, tutti noi gliene vogliamo”, sostiene la sua famiglia. Le indagini sono ancora in corso.


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