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La storia di Saima, una 25enne malata terminale che non riesce a riunirsi con la madre in Italia: “Manca il visto, desidero riabbracciarla”

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Saima, 25enne malata terminale

La storia di Saima, una 25enne malata terminale che non riesce a riunirsi con la madre in Italia: “Manca il visto, desidero riabbracciarla”. Saima ha raccontato a Fanpage.it di essere affetta da un cancro in fase avanzata. Sebbene alla madre sia stato concesso il nulla osta, l’ambasciata italiana in Bangladesh non ha ancora risposto alle richieste di rilascio del visto.

La storia di Saima, una 25enne malata terminale che non riesce a riunirsi con la madre in Italia

Saima, la giovane di 25 anni che ha condiviso la sua storia con Fanpage.it, ha parlato della sua malattia in fase terminale e delle difficoltà nel riunirsi con il marito rimasto in Bangladesh, nonostante la Prefettura di Milano avesse già concesso il nulla osta. L’ambasciata italiana in Bangladesh, nonostante i ripetuti solleciti da parte dei servizi sociali dell’ospedale Niguarda, dove Saima è in cura, dell’associazione Naga e delle istituzioni milanesi, non ha ancora provveduto al rilascio del visto.

Finalmente, dopo mesi di attesa, l’uomo era riuscito a ricevere il permesso e la coppia si era riunita. Ora, però, è la madre di Saima, il cui stato di salute sta deteriorando, a non riuscire a raggiungere l’Italia, per lo stesso motivo che ha ostacolato il marito della 25enne: nonostante abbia tutti i documenti in regola, l’ambasciata non fornisce risposte riguardo al rilascio del visto.

“La madre aveva ottenuto il nulla osta per ricongiungersi alla figlia il 27 luglio. Doveva recarsi all’ambasciata italiana in Bangladesh per richiedere il visto, ma non ha potuto farlo fino a fine novembre a causa di un problema burocratico”, ha dichiarato a Fanpage.it Nadia Bovino, volontaria di Naga.

“Per risolvere questa situazione ci sono voluti alcuni mesi. Alla fine, è riuscita a richiedere il visto a fine novembre e ora attende di essere contattata. Siamo consapevoli che sono passati solo 22 giorni, ma la preoccupazione è che si ripeta una situazione simile a quella del marito di Saima. La giovane desidera rivedere la madre prima che possa accaderle qualcosa di grave”, ha spiegato Bovino, che ha quindi inviato una lettera di sollecito all’ambasciata.

Saima, infatti, è in gravi condizioni: “I medici hanno detto che non c’è più nulla da fare e voglio vedere i miei genitori. Non so quanto tempo mi resta. Purtroppo non si può fare più nulla e desidero trascorrere un po’ di tempo con la mia famiglia. Voglio solo stare con loro”.