Nel cuore verde di Barcellona un pastore pascola ogni giorno il suo gregge di 150 pecore e capre. Il loro scopo principale però non è produrre lana, latte, carne o formaggi, ma quello di prevenire gli incendi nella capitale della Catalogna. Il Comune ha lanciato un progetto pilota che ha luogo a Collserola, polmone verde della zona, e che si ispira a una tecnica ancestrale risalente a 10 mila anni, per curare e proteggere ex terreni agricoli abbandonati negli anni ’60, la cui incuria fornisce le condizioni ideali all’espandersi degli incendi boschivi.
Un pastore e 150 pecore impediscono gli incendi
Come riporta Europa Today, nell’area di 8 mila ettari e nei suoi dintorni in cui vivono 15 mila residenti, incendi sempre più violenti scoppiano con maggior frequenza, ogni qualvolta si manifesta un clima particolarmente secco, ventoso con temperature alte. Secondo i vigili del fuoco, in media 12 ettari vengono distrutti ogni anno a Collserola e se le fiamme non venissero spente in tempi brevi, l’intero parco naturale di Barcellona potrebbe essere cancellato in meno di sei ore.
Al pastore Daniel Sanchez, di 36 anni, per tre mesi è stato affidato un gregge di 150 ovini, tra capre e pecore, con la missione di ripulire quei terreni lasciati all’incuria. Insieme ogni giorno percorrono 13 chilometri attuando il progetto pilota voluto dalla municipalità, ideato 10 anni fa da Ferran Pauné, uno dei massimi esperti spagnolo di pastorizia. In altri termini, per evitare gli incendi e migliorare la biodiversità, gli erbivori sono di gran lunga più efficienti dei migliori macchinari moderni. “Sono confrontato ad una mentalità molto urbana: siamo in una capitale europea, molto lontana dalla cultura rurale” ha detto Pauné.
Altri progetti con mandrie e greggi
Altri progetti del genere sono stati lanciati in diverse parti della nazione, dove addirittura sono stati reintrodotti in natura i bisonti, spariti nella zona da anni. Questi animali, che arrivano a pesare fino a mille chili e riescono a mangiare circa 30 chili al giorno di vegetazione, composta per il 30 per cento da fibre di legno e per il restante 70 da germogli e foglie, con la loro attività aprono le parti più fitte della foresta, permettendo alla luce di entrare e far cresce l’erba invece che sottobosco. In questo modo riducono il rischio di incendio e avvantaggia numerose specie fornendo loro più cibo e libertà di movimento.
Un mese e mezzo dopo il lancio del progetto del pascolo di ovini a Barcellona, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: l’amministrazione ha dato il via libera ad una seconda fase da settembre in poi con due pastori e 300 ovini. Saranno coinvolte le altre municipalità dell’area forestale, tra cui Cerdanyola del Valle’s, Esplugues de Llobregat e Molins de Rei. Più in là Ferran Paune spera che sette pastori possano pascolare con greggi di 400 pecore per coprire cosi’ l’intera area di Collserola.