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Il battesimo di Gesù, i dettagli narrati nei vangeli sinottici

Il battesimo di Gesù nel cristianesimo si riferisce al battesimo ricevuto da Gesù da parte di Giovanni Battista, così come narrato nel Vangelo secondo Marco (1,9-11), nel Vangelo secondo Matteo (3,13-17) e nel Vangelo secondo Luca (3,21-22). Si festeggia il 13 gennaio.

Il battesimo di Gesù, la ricorrenza

Il battesimo di Gesù da parte di Giovanni Battista è narrato nei vangeli sinottici, mentre il Vangelo secondo Giovanni presenta la testimonianza da parte di Giovanni Battista della discesa dello Spirito Santo su Gesù, ma non parla del suo battesimo. L’episodio si colloca nell’ambito dell’attività di Giovanni Battista, che battezza il popolo nelle acque del Giordano.

Nel Vangelo secondo Marco Gesù si reca da Nazaret (in Galilea) sulle rive del Giordano, dove viene battezzato da Giovanni Battista. Uscendo dall’acqua, vede i cieli aprirsi e lo Spirito scendere su di lui sotto forma di colomba, mentre si ode una “voce dal cielo” che dice “Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto”.

Anche nel Vangelo secondo Matteo Gesù va dalla Galilea alle rive del Giordano per farsi battezzare da Giovanni; in questo vangelo, però, si narra anche di come Giovanni Battista cerchi di impedirglielo dicendogli «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?», ma Gesù lo convince rispondendogli «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia».

Come in Marco, anche in Matteo Gesù, uscendo dalle acque, vede il cielo aprirsi e discendere lo Spirito di Dio sotto forma di colomba, mentre una voce dal cielo afferma “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.

Nel Vangelo secondo Luca “tutto il popolo” è battezzato e anche Gesù si fa battezzare; mentre è raccolto in preghiera, il cielo si apre e scende su di lui lo Spirito sotto forma di colomba, mentre si ode una voce celeste che dice: “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”.

Nel Vangelo secondo Giovanni non si parla, invece, di battesimo, ma solo di discesa dello Spirito sotto forma di colomba. Giovanni Battista rende infatti testimonianza dicendo che colui il quale lo aveva mandato a battezzare con acqua lo aveva avvisato che colui sul quale avrebbe visto scendere lo Spirito per rimanervi sarebbe stato colui che avrebbe battezzato nello Spirito (invece che in acqua come Giovanni), e che aveva visto lo Spirito discendere dal cielo sotto forma di colomba su Gesù e di averlo riconosciuto come figlio di Dio.

Interpretazione

Da una parte il battesimo di Gesù deve necessariamente avere un significato e uno scopo ben diversi dal battesimo di Giovanni che era una battesimo per la remissione dei peccati. Infatti Gesù era senza peccato e quindi non poteva sottoporsi a un atto che fosse simbolo di pentimento.

A Giovanni, che non voleva battezzarlo, Gesù disse: “Lascia fare, questa volta, poiché conviene che in questo modo adempiamo tutto ciò che è giusto”. Mt 3,15.

Nella dottrina cattolica, il battesimo di Gesù è diverso dall’attuale sacramento cristiano cattolico. Quest’ultimo ha soprattutto il significato di rendere il battezzato figlio di Dio e membro della Chiesa e inoltre di purificarlo del peccato originale.

In Atti 10:37-43, San Paolo apostolo afferma che chiunque crede in Gesù Cristo Dio ottiene il perdono dei peccati per mediazione del suo Nome. Aggiunge che tale verità è stata testimoniata da tutte le creature prescelte da Dio per essere suoi profeti e testimoni di verità.

Ciò equivale a dire che esiste una perfetta concordanza fra Vecchio e Nuovo Testamento soprattutto riguardo alla profezia storica e al giudizio di Dio. La formula sacramentale che rende efficace il Battesimo afferma il Nome di Cristo e il Suo essere il Figlio di Dio, causando la remissione di tutti peccati:

“Per mezzo del Battesimo sono rimessi tutti i peccati, il peccato originale e tutti i peccati personali, come pure tutte le pene del peccato”.

– (CCC, n.1263).


Battesimo di Cristo di Donatello (dopo il 1425), duomo di Arezzo.

 

Critica testuale

Nel Vangelo secondo Luca, le parole dette dalla “voce dal cielo” sono le stesse dette nel Vangelo secondo Marco: “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”. In un manoscritto greco (Codex Bezae) e in alcuni manoscritti latini conservatisi, invece, le parole della voce celeste sono “Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato”.

Il brano fu citato molto dai Padri della Chiesa tra il II e il III secolo, cosa che costituisce una testimonianza importante in quanto la maggior parte dei manoscritti del Nuovo Testamento conservatisi è posteriore a queste testimonianze; ebbene, in quasi tutti i casi, in testimonianze che vengono dalla Spagna alla Palestina e dalla Gallia al Nordafrica, è la forma «Oggi ti ho generato» ad essere attestata.

Depone inoltre a favore dell’autenticità di questa versione il fatto che l’altra è identica a quella riportata in Marco e quello che gli scribi tendevano ad uniformare i testi, invece che a introdurvi discostamenti.

La ragione della modifica del testo da «Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato», la versione originale di Luca, a «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto» sarebbero da ricondurre a un tentativo degli scribi di rimuovere ogni possibile appiglio agli adozionisti, una corrente delle origini del cristianesimo per la quale Gesù non era nato Figlio del Padre ma era stato da lui adottato all’atto del battesimo nel Giordano.

Tuttavia, secondo altri studiosi, come ad esempio Tony Costa, è il Codex Bezae a presentare una versione non originale di Luca allo scopo di armonizzare la voce celeste con il Salmo 2 (v. in particolare Sal 2,7). Inoltre, lo stesso studioso evidenzia come la tesi di un presunto adozionismo in Luca condurrebbe ad una serie di tensioni interpretative quando si considera l’opera lucana nel suo complesso (Vangelo e Atti degli Apostoli).


Battesimo di Gesù. Quadro di Piero della Francesca.

Festa del battesimo del Signore

L’evento è ricordato come il primo dei misteri della luce di cui è composto il rosario. La festa del battesimo di Gesù viene celebrata dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa anglicana nella domenica che cade dal 7 al 13 gennaio.

Nella Chiesa ortodossa il battesimo del Signore viene celebrato la notte tra il 18 e il 19 gennaio.

La Chiesa cattolica celebra, secondo il calendario della forma ordinaria del rito romano, la festa del Battesimo del Signore la domenica dopo l’Epifania del Signore: dove l’Epifania cade il 6 gennaio, la festa del Battesimo cade nella domenica compresa tra il 7 gennaio e il 13 gennaio.

Dove invece l’Epifania non è festa di precetto e si celebra la domenica tra il 2 e l’8 gennaio, quando questa cade il 7 o l’8, la festa del Battesimo del Signore si celebra il lunedì seguente 8 o 9 gennaio.

Nella forma straordinaria del rito romano, secondo il calendario di Giovanni XXIII, la “Commemorazione del Battesimo del Signore” è una festa di seconda classe e ha luogo il 13 gennaio. Anticamente, nel calendario tridentino tale commemorazione non esisteva, ma si leggeva il Vangelo del Battesimo del Signore nel giorno dell’ottava dell’Epifania.

Nelle chiese protestanti dove esiste questa festa, come quelle anglicane, luterane e metodiste, essa generalmente cade la domenica che segue l’Epifania. In particolare nella comunione Anglicana, il Battesimo del Signore cade la domenica dopo l’Epifania quando questa è il 6 gennaio (la maggioranza dei casi) oppure una domenica non oltre il 6 gennaio; dove l’Epifania si celebra in domenica e questa cade il 7 o l’8 gennaio, il Battesimo del Signore si celebra il lunedì seguente.

Nell’anno liturgico della Chiesa cattolica, la Festa del Battesimo di Gesù conclude il Tempo di Natale nella forma ordinaria, mentre conclude il Tempo di Epifania nella forma straordinaria. Nelle chiese protestanti che celebrano il Battesimo di Gesù, questo si colloca di solito nel Tempo di Epifania.


Battesimo di Gesù. Francisco de Goya. 1780.

Opere d’arte

Alcune delle più note opere d’arte sul soggetto:


Battesimo di Cristo di Giotto (1303-1305 circa), cappella degli Scrovegni, Padova.

 

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