Cronaca

Inferno Beirut, arrestato il direttore generale del porto

C’è anche il direttore generale del porto di Beirut, Hassan Koraytem, tra le 16 persone agli arresti dopo la devastante esplosione di martedì nella capitale libanese. Lo riferisce la Abc, che cita fonti giudiziarie e media locali.

Arrestato il direttore del porto di Beirut

Intanto si continua a cercare tra le macerie. Secondo la Croce Rossa libanese mancano ancora all’appello un centinaio di persone. Al lavoro, nella zona del porto, ci sono soccorritori e militari. Ruspe e gru. “Stiamo facendo tutto il possibile perché crediamo possano ancora esserci persone vive intrappolate sotto le macerie, ma sinora abbiamo trovato solo resti di persone irriconoscibili”, ha detto uno dei soccorritori al lavoro senza sosta da 48 ore. E poi ha ammesso: “Alcuni Paesi stranieri stanno mandando soccorsi, ma potrebbe comunque essere troppo tardi per chi è intrappolato sotto le macerie”.

I dispersi

I familiari dei dispersi continuano a sperare vicino alla ‘ground zero’ di Beirut, off-limits da martedì. E nel frattempo cresce la rabbia. “Questo governo è un fallimento!”, grida qualcuno dopo le proteste della notte scorsa nel cuore di Beirut.

È salito a quattro il numero dei filippini che hanno perso la vita nella duplice esplosione, mentre altri 31 risultano feriti. Lo ha dichiarato il viceministro degli Affari esteri Sarah Arriola, dicendosi ”rattristata per gli ultimi sviluppi. Il bilancio si aggrava mentre il personale della nostra ambasciata lavora per verificare le condizioni dei filippini che vivono nella sua giurisdizione”. Il console di Manila a Beirut, Ajeet Panemanglor, ha spiegato che altri due filippini sono in gravi condizioni e sono attualmente ricoverati all’ospedale Rizk di Beirut. Un altro filippino che lavora come domestico in Libano risulta disperso.