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Tensione nel carcere di Bellizzi Irpino, detenuto aggredisce ispettore e assistente capo della Polizia Penitenziaria

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Foto di repertorio

Tensione nella tarda mattinata odierna, lunedì 30 settembre, nel carcere di Bellizzi Irpinodetenuto aggredisce ispettore e assistente capo della Polizia Penitenziaria. Lo riporta Tiziana Guacci, segretario per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

Bellizzi Irpino, detenuto aggredisce ispettore e assistente capo Polizia Penitenziaria

Tensione nella tarda mattinata odierna, lunedì 30 settembre, nel carcere di Bellizzi Irpino dove detenuto ha aggredito un ispettore e un assistente capo della Polizia Penitenziaria. Lo riporta Tiziana Guacci, segretario per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria denunciando che “nella tarda mattinata di oggi un detenuto ha aggredito con violenza l’Ispettore di sorveglianza generale ed un Assistente capo coordinatore intervenuto in soccorso, pretendendo la concessione di un beneficio non rientrante nella competenza della Polizia Penitenziaria. Il detenuto si è altresì reso responsabile della distruzione del computer in dotazione all’ufficio di sorveglianza generale”. “Ad oggi, gli interventi di natura amministrativa adottati dal Provveditorato regionale penitenziario di Napoli – ovvero l’invio di personale in missione da altri istituti e/o settori – non sono stati la giusta risoluzione ai problemi della Casa circondariale di Avellino, se non quello di decurtare ulteriormente la pianta organica di istituti e/o settori già in sofferenza”. “Circa 26 unità di personale di polizia penitenziaria continua a svolgere servizio presso l’Icam di Lauro, nonostante la presenza di pochissime detenute madri e personale maschile continua a presidiare l’istituto di Pozzuoli nonostante lo stesso sia temporaneamente chiuso”.

La denuncia

Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che esprime vicinanza e solidarietà ai colleghi contusi, “la vicenda ripropone nuovamente le difficoltà in cui versa il sistema penitenziario nazionale. La tensione nelle carceri è palpabile ogni istante ed è grave che a pagare lo scotto siano i servitori dello Stato: è un’offesa alla Nazione, un gesto vile e da censurare in quanto commesso in stato di detenzione all’interno di un carcere mentre si è soggetto ad un’opera di risocializzazione. Uno scempio unico e senza appelli! Il grave evento critico di Avellino, per altro, è solo l’ultimo di una serie di episodi che evidenziano la necessità di un intervento urgente e sistematico per migliorare le condizioni di sicurezza all’interno degli istituti penitenziari”. Il segretario generale del SAPPE annuncia che “il SAPPE lancia un appello forte e chiaro alle istituzioni chiedendo l’immediato intervento del D.A.P. e del Ministero della Giustizia. Il primo sindacato della Polizia Penitenziaria sottolinea la necessità di adottare misure più severe nei confronti dei detenuti violenti reputando che soggetti come questi non meritino alcun tipo di beneficio. È necessario applicare l’art. 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario e fornire al personale strumento adeguato alla propria difesa”.

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