Alessia Chiapparo è morta a soli 35 anni a causa di un tumore al cervello, lutto a Belluno. Due mesi fa, si era unita in matrimonio con Christian, suo compagno, in ospedale. Lavorava come ingegnere presso Luxottica e lascia una figlia di 3 anni.
Belluno, Alessia Chiapparo morta per un tumore al cervello
La sua assenza si fa sentire profondamente. Il suo sorriso, che ha illuminato i suoi 35 anni, rimarrà nei ricordi di chi l’ha conosciuta. Tra questi, il marito Christian Da Rold, noto nell’ambiente calcistico, che si era sposato con Alessia in ospedale due mesi fa. Originaria di Sedico, Alessia era un ingegnere gestionale presso Luxottica di Agordo e da tempo lottava contro la malattia. La sua situazione era peggiorata progressivamente, tanto che Christian, allenatore della squadra Juniores Elite dell’Ads Cavarzano, aveva dovuto lasciare i suoi ragazzi delle classi 2006 e 2007 all’inizio di dicembre, venendo sostituito una settimana fa da Sandro Tormen.
«Non ha mai lasciato che la sua sofferenza personale influenzasse il suo comportamento in campo» – queste sono le parole di Cinzia Balcon, segretaria del gruppo giovanile. I giocatori sapevano che la moglie era malata, ma lo hanno sempre visto sereno. In sostanza, Christian non ha mai fatto pesare la terribile situazione che stava affrontando.
Le nozze
È lo stesso Christian a raccontare la malattia della moglie, madre della loro piccola Nina di tre anni: «Abbiamo scoperto il tumore al cervello un mese dopo la nascita di nostra figlia, ma la malattia era già presente da anni. Siamo andati a Montpellier per l’operazione, ma il calvario era solo all’inizio. Devo dire che il personale di Casa Tua Due, dove è stata ricoverata per due mesi, è stato straordinario». Anche molti amici si sono dimostrati di grande supporto: «Ho sentito attorno a me tanto affetto, e come potrei non ringraziare Luxottica? È stato fondamentale, mi hanno concesso tutti i permessi necessari per poterla seguire fino alla fine. Ora, però, c’è Nina, e la vita deve continuare con lei».L’unione
Alessia e Christian si sono sposati il 15 novembre. Niente lancio di riso, né velo o strascico all’ospedale San Martino. A celebrare il rito è stato Roberto Padrin, non in veste di presidente della Provincia, ma come ex calciatore e amico di lunga data della famiglia da Rold. Con Christian, in particolare, aveva condiviso il campo in un torneo locale, giocando nella stessa squadra: il Bar Dassi di Limana. «Il matrimonio di Alessia e Christian è stata un’esperienza intensa dal punto di vista emotivo», ha dichiarato Padrin, ricordando quella cerimonia semplice e toccante. Era stato il sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, a conferirgli l’incarico.
Il lutto
Ieri pomeriggio, Cinzia Balcon e Martino Favretti, vicepresidente dell’Ads Cavarzano, hanno contattato personalmente portieri, attaccanti e difensori di Christian per informarli della scomparsa di Alessia. «La società sarà sicuramente presente alla cerimonia funebre, ma temo che i giocatori non potranno partecipare poiché sono a scuola al mattino». Un comunicato stampa del 13 gennaio, firmato dal presidente del Cavarzano, Claudio Sella, aveva annunciato che l’allenatore Christian da Rold «aveva concluso la sua esperienza dopo una stagione positiva con i giovani», evidenziando il fondamentale contributo di Christian nella stagione precedente, «quando fu decisivo per salvare la prima squadra».
L’addio
L’ultimo saluto ad Alessia si terrà giovedì alle 10 nella Sala del Commiato della Casa funeraria Ganz, dove chi desidera potrà partecipare con parole di commemorazione. Sarà possibile visitare la Casa funeraria, situata a Sedico in via Belluno 26, nei seguenti orari: oggi e domani dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Le ceneri saranno collocate nel cimitero di “Poggioreale” a Napoli. La famiglia esprime un particolare ringraziamento al dottor Zanne e al personale di Casa Tua Due. Alessia Chiapparo lascia, oltre al marito Christian e alla figlia Nina, la madre Patrizia, il padre Diego, il fratello Armando con Clara e Lorenzo, la nonna Maria, e il cognato Dino con Daniyela e Melissa.