Angelika Hutter è la turista tedesca 31enne che il 6 luglio ha travolto una famiglia di veneziani in vacanza a Santo Stefano di Cadore in provincia di Belluno. La donna è stata tratta in arresto con l’accusa di omicidio plurimo e rischia fino a 30 anni di carcere.
Nel violento impatto sono morti sul colpo, un padre 48enne Marco Antoniello, una nonna 64enne Maria Grazia Zuin. Mentre Mattia, un bimbo di due anni, rimasto ferito gravemente nell’incidente, è stato portato in elicottero in ospedale Belluno, ma è deceduto poco dopo il ricovero.
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Belluno, chi è la turista tedesca che ha travolto con l’auto la famiglia
Angelika Hutter ha 31 anni ed è originaria di Deggendorf, un comune della Baviera. A rivelare le sue generalità è il Corriere della Sera. Sono settimane che la 31enne vaga per i paesi di montagna in un auto che le fa anche da casa, la descrivono come mezza “sbandata” che litiga con gli sconosciuti e tiene un martello nello zaino.
La donna dopo aver travolto con l’auto una famiglia, e aver ucciso tre persone, è rimasta imperturbabile. Neanche l’arresto l’ha fatta disperare o piangere. Dopo la tragedia la donna ha raccontato che era in Italia “per farsi un giro” e di aver perso il controllo dell’auto finendo sul gruppo di turisti veneziani che camminava sul marciapiede.
Le indagini
I primi accertamenti dicono che la donna viaggiava a una velocità di “almeno 70km/h”, in una zona in cui il limite era di 50km/h. Mentre hanno dato esito negativo i test alcolemici e tossicologici sul sangue prelevato ad Angelika Hutter. Gli inquirenti sono a lavoro per stabilire se la 31enne in quel momento stesse utilizzando il telefonino.
Nessun segno di pentimento
Ai carabinieri non ha mostrato nessun segno di pentimento o un accenno di rimorso. Persino i militari sono rimasti sopresi dalla sua insensibilità durante l’interrogatorio. L’auto con la quale Angelika ha travolto la famiglia era anche la sua casa.
Nella vettura vi erano infatti abiti sporchi, coperte, bottiglie di plastica e anche delle verdure. Chi l’ha avvicinata la descrive, come riporta il Corriere, come una sbandata senza fissa dimora, abituata a vivere di espedienti.
La precedente denuncia
“Sono disoccupata, mi trovo qui perché sto facendo il giro d’Italia”, ha detto agli inquirenti. Quel che è certo è che il suo “giro dell’Italia” durava già da qualche settimana. A fine maggio si era recata in un centro commerciale di Bolzano per acquistare un cellulare. Aveva poi discusso violentemente con un commesso, in un modo così forte che i colleghi dell’uomo avevano chiamato la polizia. Gli agenti una volta intervenuti hanno trovato nello zainetto della donna un martello e l’hanno denunciata per “porto di oggetti atti ad offendere”.