Concita De Gregorio ha confessato a Belve di aver avuto un tumore. La giornalista ha parlato per la prima volta della malattia e dell’operazione a cui si è sottoposta lo scorso agosto. Ha anche confessato di portare una parrucca.
Belve: Concita De Gregorio e il racconto sul tumore
La confessione è nata in seguito ad una domanda della conduttrice che ha voluto indagare, come riporta Dagospia, su qual è stata la sua reazione quando le scrissero che si era fatta “lo stesso taglio di capelli di Giorgia Meloni”. La giornalista con grande sincerità ha ammesso di essere stata “sul punto di chiamare il direttore, perché io preferirei avere i miei capelli, ma adesso porto una parrucca”. “Ho avuto un anno impegnativo: ho avuto un cancro – ha continuato -, mi sono operata ad agosto; ora faccio terapia tutti i giorni”.
“Ora ne parlo al passato perché ho tolto tutto, ma non si può mai parlare completamente al passato. Diciamo però che siamo sulla buona strada“, ha spiegato De Gregorio. “Volevo evitare che tutti si rivolgessero a me con aria dolente chiedendomi come stai, perché quello è solo un pezzo della tua vita, non è tutta la tua vita“, ha risposto alla domanda sul perché non ne avesse mai parlato prima.
I momenti peggiori per la giornalista
Poi Concita ha spiegato il momento più brutto per lei “Capire come dirlo al più piccolo dei miei figli, che vive in Australia. Io volevo farlo di persona. Ma a quel tempo facevo una terapia molto fitta. Ho convinto i medici che mi avrebbe fatto meglio vedere mio figlio che fare la terapia senza vederlo”.
Durante l’intervista poi Fagnani le chiede di quando era direttrice dell’Unità e del risarcimento danni, che sta ancora pagando, per gli articoli firmati dai giornalisti e giudicati diffamatori dalla magistratura: “Ho pagato moltissimo, sto ancora finendo. Ho sborsato, di tasca mia con il mio lavoro in questi dieci anni, più di due milioni di euro”. Sulla sua vita privata, a parte la malattia, poche informazioni: “Io sarei per la libertà assoluta, se tutti fossero consapevoli che non esiste il possesso dell’altro sarebbe più semplice”.