A seguito di un’inchiesta coordinata dalla Procura del Tribunale di Benevento, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento hanno eseguito, nella giornata di ieri, un provvedimento di misura cautelare reale nei confronti di due cittadini sanniti. Questi sono indagati per i reati di indebita ricezione di contributi pubblici e autoriciclaggio.
Benevento, erogazioni indebite e autoriciclaggio
All’esito di attività d’indagine coordinata dalla Procura presso il Tribunale di Benevento, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento hanno dato esecuzione, nella data di ieri, ad un provvedimento di misura cautelare reale, emesso dal GIP del Tribunale di Benevento su richiesta della Procura, nei confronti di due soggetti sanniti, indagati per i reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche ed autoriciclaggio, poiché, generavano fittizi crediti di imposta relativi ai cc.dd. “Bonus facciate” o al c.d. Superbonus 110%, per un valore complessivo di oltre 1 milioni e trecento mila euro.
Le indagini
In particolare, è stato accertato che uno dei due soggetti destinatari della misura – tra giugno 2021 e l’inizio del 2022 – qualificandosi “proprietario o familiare convivente del proprietario” di diverse unità immobiliari, al fine di generare fittizi crediti di imposta, procedeva “apparentemente”, per il tramite di n. 2 società a lui riconducibili, ad una serie di interventi di manutenzione straordinaria che potevano beneficiare dei cc.dd. bonus fiscali.
Le stesse società, mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, consentivano di generare in capo agli indagati inesistenti crediti di imposta per complessivi euro 1.311.590,00, proventi poi oggetto di attività di autoriciclaggio. E’ stato inoltre accertato che, nel computo di tali crediti inesistenti, venivano ricompresi anche quelli generati, con le medesime modalità, in capo ad un soggetto dichiarato interdetto dal Tribunale di Benevento, e di cui uno degli indagati risultava essere tutore legale.
Nell’ambito delle attività di esecuzione del sequestro, la Polizia Giudiziaria ha rinvenuto soldi contanti in casa degli indagati per un importo pari a 39.000 euro, un assegno circolare solvibile per 100.000 euro, operandosi il vincolo cautelare anche sulle liquidità sui conti delle società e degli indagati stessi. La misura oggi eseguita è una misura cautelare reale disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.