Tre donne di origine rumene, tutte residenti a Napoli, sono state arrestate per furto aggravato in concorso nella serata di ieri dai militari della Stazione Carabinieri di Paupisi, congiuntamente al personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Benevento
Benevento, furto aggravato in concorso: arrestate tre donne
L’intervento delle forze dell’ordine è scattato dopo che dal supermercato di Torrecuso (Benevento) è stata segnalata la presenza di tre donne e un uomo che si aggiravano all’interno dell’esercizio commerciale con fare sospetto.
Sul posto sono prontamente intervenuti i Carabinieri di Paupisi. Le donne e l’uomo sentitisi osservati dal personale dell’attività commerciale, si sono dati alla fuga. Il piano di ricerca, coordinato, dalla Centrale Operativa della Compagnia capoluogo ha consentito ai militari di intercettare l’auto sulla S.S. 372 e, con la collaborazione di una pattuglia della Compagnia Carabinieri di Maddaloni, in località Valle di Maddaloni. Le forze dell’ordine hanno fermato la vettura per un controllo.
La perquisizione
All’interno dell’auto sono state identificate cinque persone di origine rumena tutte residenti a Napoli e già note alle forze dell’ordine. A seguito della perquisizione veicolare, i militari hanno rinvenuto numerosi generi alimentari e prodotti per l’igiene personale per un valore complessivo di oltre 1.000 euro.
Le immediate e approfondite indagini consentivano ai militari di ricostruire quanto accaduto nel corso del pomeriggio, le tre donne arrestate erano state immortalate poco prima dalle telecamere di videosorveglianza di un supermercato di Montesarchio (BN) mentre rubavano la merce dagli scaffali. La refurtiva è stata sequestrata.
Gli arresti
Su disposizione della Procura della Repubblica di Benevento, le tre donne riprese dalle telecamere di sorveglianza sono state tratte in arresto per concorso in furto aggravato, mentre gli altri due occupanti dell’autovettura, un uomo e una donna, sono stati denunciati in stato di libertà per furto. Le donne, terminate le formalità di rito, venivano tradotte a Napoli in regime di arresti domiciliari.