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Covid, scia di lutti nel Sannio: 4 decessi, morto il giornalista Gianluca Mannato

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Covid, scia di lutti nel Sannio: emergono altri 4 decessi al «Rummo» nelle ultime 24 ore. Una giornata in cui si registra anche un’impennata di casi. Sono 101 i nuovi positivi per un totale di 2713 contro 73 guariti (1337).

Covid, morto il giornalista Gianluca Mannato

A non farcela nella lotta contro il virus il 44enne architetto e giornalista beneventano Gianluca Mannato, collaboratore del «Mattino», una 94enne di San Giorgio del Sannio, una 87enne di Tocco Caudio e una 82enne di Ruviano (Caserta). In città dolore e sgomento per la scomparsa di Gianluca Mannato, che il Covid ha portato via l’altra notte dopo una settimana in Terapia intensiva. Una notizia divulgata attraverso il tam tam partito sin dalla notte.

Il cordoglio del sindaco Mastella

Tra i primi a comunicare la notizia, il sindaco Clemente Mastella. «Gianluca Mannato – scrive in un post – un giovane di appena 44 anni, cui volevo bene, è morto. Il Covid lo ha stroncato.

Questa strana, implacabile malattia non fa sconti a nessuno. Di Covid si continua a morire e muoiono anche i giovani. Ricordo Gianluca con affetto immenso, la sua vicinanza nei miei momenti più difficili, la sua passione per la Juve, unico motivo di scherzosa distanza tra noi.

Ora non potrò più telefonargli dopo le partite. Ricordo le volte che ci ha ospitato a casa del papà, Enzino, cui chiedo scusa per avergli nascosto la gravità delle sue condizioni quando mi ha telefonato per avere notizie più precise.

Gianluca era il figlio ideale, con una commovente dedizione verso il padre che da alcuni anni vive sulla sedia a rotelle e che ogni sera accompagnava a letto. L’ho sentito l’altro sabato per l’ultima volta, mentre era in ambulanza e stava andando in ospedale. Il dottore De Cillis e la sua equipe hanno fatto l’impossibile per salvargli la vita, senza riuscirci. Per affetto verso Gianluca, ho chiesto un consulto tra i miei amici del Gemelli e De Cillis. Le terapie erano adeguate e noi più tranquilli. Poi la tragedia e ci chiediamo perché Signore?

A volte la fede vacilla ma ci sarà un perché che, oggi, non comprendo. Noi, Signore, ti ringraziamo per avercelo dato, anche se dispiaciuti per avercelo tolto. Ti ricorderò sorridente e scanzonato, giovane compagno di una parte della mia vita, che volge al crepuscolo».


 

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