All’inizio degli anni 2000 il poker online registrò quello che possiamo definire un vero e proprio boom. L’arrivo delle connessioni veloci nelle case di tutti e internet sempre a portata di mano portarono alla luce quello che oggi possiamo definire come un vero e proprio sport della mente. E così abbiamo iniziato a conoscere il Texas Hold’em, i campioni del tavolo verde e i tornei più importanti del mondo. A quel periodo è seguita una fisiologica fase di calo dell’attenzione, probabilmente causata dall’arrivo di nuovi giochi online e dall’esplosione del gaming mobile. Negli ultimi 5 anni, però, si è registrata un’inversione di tendenza e la disciplina è tornata prepotentemente alla ribalta, sia a livello di pubblico che di giro di affari generato. Quale migliore occasione per ripercorrere le più recenti evoluzioni e provare a ipotizzare gli scenari di sviluppo futuri?
Se oggi è relativamente semplice imparare le tattiche del poker e le sue strategie principali, semplicemente collegandosi a una piattaforma specializzata, così non era fino a pochi anni fa. Anni in cui per imparare a giocare era d’obbligo recarsi presso un circolo specializzato o apprendere le strategie sul campo sfidando amici e familiari. Ma con internet è davvero cambiato tutto, sia a livello culturale che di approccio alla disciplina.
La prima rivoluzione è stata più propriamente culturale. Con l’avvento del web il poker perse la sua pessima nomea e venne rivalutato come sport della mente a tutti gli effetti, al pari di discipline come la dama e gli scacchi. Buona parte del merito di questo cambio di prospettiva va ascritto ai miglioramenti relativi alla sicurezza informatica. Oggi chi decide di giocare online nelle piattaforme accreditate è consapevole che i suoi dati personali e bancari sono al sicuro. Allo stesso tempo gli operatori portano avanti importanti campagne di sensibilizzazione dedicate al gioco responsabile.
In questo quadro di miglioramento delle condizioni di gioco si inserisce una delle più recenti evoluzioni della disciplina: lo sbarco del Texas Hold’em sui device mobile. Oggi il poker si gioca anche (e soprattutto) tramite lo smartphone grazie ad app mobile friendly che poco hanno da invidiare alle suite per postazioni fisse. Un cambio di prospettiva che è alla base del ritrovato smalto del settore.
Identificare soltanto nel boom del gioco da smartphone la ragione del ritorno in auge del poker, però, sarebbe riduttivo. Un’altra grande novità recente è stata quella del gaming live. La possibilità di interfacciarsi con persone reali collegate in diretta ha aumentato il livello di coinvolgimento e immersività delle sessioni di gioco, rendendole decisamente più appassionanti e meno impersonali. Se a questo aggiungiamo anche l’arrivo dello streaming e delle nuove opportunità garantite dalla realtà virtuale si intuisce facilmente l’importanza delle evoluzioni tecnologiche per lo sviluppo del settore.
Ma come sottolineano gli esperti e gli analisti del campo, è giù tempo di pensare al futuro. E il futuro del poker (e probabilmente di tutto l’intrattenimento online e di molti altri settori) si chiama Intelligenza Artificiale. In realtà le applicazioni di software basati sull’AI sono già in atto e stanno cambiando profondamente la disciplina, sia sul versante dell’offerta che su quello della domanda e del funzionamento del gioco stesso.
Dal punto di vista degli operatori l’intelligenza artificiale si sta rivelando un mezzo preziosissimo per offrire esperienze di gioco sempre più personalizzate e declinate sui gusti e le abitudini di ogni singolo utente. L’IA rappresenta per i giocatori, invece, allo stesso tempo una sfida e un’opportunità. Una sfida perché, come dimostrano i casi Libratus e Pluribus, i nuovi software potrebbero rivelarsi avversari decisamente ostici e stimolanti al tavolo verde. Un banco di prova notevole per affinare le proprie tattiche e strategie.
Un’opportunità, invece, perché si stanno diffondendo in tempi recentissimi alcuni programmi basati sull’IA in grado di analizzare lo storico del giocatore, di capire gli errori fatti e di offrire nuovi spunti per migliorare il proprio gioco. Programmi che vengono utilizzati anche dai campioni più affermati e che, di fatto, spostano verso l’alto il livello complessivo della qualità delle partite.