Il Gup ha concesso il rito abbreviato a Lucio Iorillo, 65enne residente a Frasso Telesino accusato dell’omicidio di Giuseppe Matarazzo. Secondo le prime informazioni, l’imputato avrebbe orchestrato il delitto per vendicarsi del pastore che aveva abusato della figlia di 15 anni poi deceduta per suicidio. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Omicidio di Giuseppe Matarazzo, rito abbreviato per Lucio Iorillo
Il giudice per l’udienza preliminare Loredana Camerlengo ha concesso ieri, mercoledì 29 gennaio, il rito abbreviato all’imputato Lucio Iorillo, 65 anni, residente a Frasso Telesino, fissando la discussione del processo per il 21 marzo. Secondo l’accusa, Iorillo avrebbe orchestrato l’omicidio dell’uomo che aveva abusato della figlia quindicenne, poi deceduta per suicidio. La vittima, Giuseppe Matarazzo, 45 anni, era anch’egli un pastore di Frasso Telesino. Il delitto è avvenuto il 19 luglio 2018, quando Matarazzo fu colpito a morte da colpi di pistola davanti alla sua abitazione, situata alla periferia del paese.
Recentemente era tornato in libertà dopo aver scontato una pena di 11 anni e 6 mesi per abusi sessuali nei confronti della figlia di Iorillo. Per quanto riguarda l’omicidio, carabinieri e Procura avevano identificato due imputati: Giuseppe Massaro, 59 anni, di Sant’Agata de’ Goti, e Generoso Nasta, 34 anni, di San Felice a Cancello. Entrambi erano stati condannati all’ergastolo in primo grado dalla Corte di Assise di Benevento, ma successivamente assolti dalla Corte di Appello di Napoli, tornando così in libertà. Dopo che la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione, ordinando un nuovo processo, si attende ora la fissazione della data per l’udienza. Ieri, durante l’udienza, erano presenti i legali di Iorillo, Raimondo Salvione e Renato Jappelli, che avevano già annunciato in una precedente udienza l’intenzione di richiedere il rito abbreviato, richiesta che è stata accettata dal Gup Camerlengo.
I familiari di Matarazzo si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Antonio Leone. Secondo l’accusa formulata dal sostituto procuratore della Repubblica Stefania Bianco, Lorillo avrebbe tentato in diverse occasioni di ingaggiare un killer. Inoltre, avrebbe versato 20mila euro agli esecutori materiali del delitto. Sempre secondo l’accusa, un terzo individuo, attualmente sconosciuto, sarebbe coinvolto nell’omicidio e sarebbe colui che ha effettivamente sparato, causando la morte di Matarazzo.