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Prodotti tipici sanniti: ecco i migliori da provare

Fusilli

Se sei stato almeno una volta in Campania, sai già che oltre la bellissima Napoli e la suggestiva Caserta, Benevento è la terza provincia della regione. Assolutamente caratteristica per le sue abitudini culinarie, Benevento, anche detta dal popolo partenopeo “città delle streghe” ha un bagaglio gastronomico da proporre ai visitatori, che regge alta la competizione con Napoli. Anche se hai individuato quali sono i migliori siti per giocare online, è arrivato il momento di concentrarti sul cibo sannita, per accontentare anche il tuo palato.

Benevento e primi piatti

Iniziamo dall’analisi dei primi piatti beneventani. E non può certo mancare l’accenno ai fusilli, della pasta fatta in casa condita con pomodoro (al cui interno si cuoce della carne ad involtino).

Altra pasta tipica del posto sono i cavatelli, detti Cicatielli di Benevento. È una pasta che può essere servita sia con il classico ragù napoletano che cotta con fagioli o lenticchie.

I secondi piatti a Benevento

Trattandosi di una città di montagna, ancora oggi nel Sannio sono diffusi gli allevamenti bovini e ovini, nonché suini e caprini. Ecco quindi che i secondi piatti da queste parti sono tutti a base di carne. Si pensi ad esempio agli Ammugliatelli, ovvero un mix di interiora di agnello e legumi avvolti in budella caprine. Vecchie tradizioni ancora oggi dure a morire. Per la maggiore comunque nei ristoranti si consiglia di provare la carne al barbecue, misto alla brace da mangiare al sangue. Molto diffusi poi in alcuni paesi anche la realizzazione di salumi di carne di maiale

I contorni e i formaggi sanniti

Ti piacciono i peperoni? Allora ti consigliamo di mangiarli ripieni come fanno i sanniti. In alternativa puoi usare come contorno carciofi fritti, funghi porcini trifolati e verdure in pastella.

Per i formaggi, ce n’è solo uno che regna, ovvero il caciocavallo silano, che oggi ha ottenuto anche il riconoscimento DOP. È un formaggio a pasta dolce ma che se stagiona diventa iper piccante. In alternativa c’è anche il caciocavallo semplice del Fortore, realizzato con latte bovino e che si fa stagionare per almeno sei mesi prima di mangiarlo.

Degno di menzione anche il caciocavallo Podolico realizzato usando il latte della vacca appunto Podolica. Lo si lascia stagionare per almeno due anni, e solo dopo che ha creato una patina di muffa e si è indurito si può mangiare. Non viene tagliato a fette ma si rompe in scaglie.

I Vini e l’olio

Amante del vino? Ecco l’Aglianico del Taburno che si produce appunto usando l’uva dell’omonimo monte. In alternativa c’è anche il vino di Solopaca e quello di Sant’Agata dei Goti. Da queste parti si produce anche dell’ottima Falanghina, e del Piedirosso per i rossi.

Per l’olio, prettamente extravergine d’oliva, viene prodotto usando le olive delle colline di zona, ottenendo così numerose varietà, come la Sprina, L’Ortolana o la Raccioppella.

E i dolci?

Prima del dolce la frutta. Tipica del Sannio è la mela annurca, che si coltiva in molte province del beneventano. Purtroppo oggi si parla di mela campana, dimenticando che la massima produzione avviene appunto a Benevento.

Concludiamo il discorso palando di Dolci. Ricordiamo i torroni, realizzati usando frutta secca, zucchero miele e cioccolata. O anche i tipici dolci natalizi come il susamedd.  Durante il periodo carnevalesco si prepara invece la scartellat, listarelle di pasta frolla fritte e poi intinte nel miele.  Mentre a Pasqua si è soliti mangiare i carusedd, cestini farciti con crema di ricotta mischiata a uovo.

Non possiamo quindi pensare di andare a Benevento e non farci una scorpacciata di tutte queste bontà appena elencate. Perché il cibo resta oggi uno dei pochi piaceri della vita.

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