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“Basta Halloween, è come celebrare il demonio. Si spingono le anime innocenti dei bimbi ad emulare figure malvage”: l’appello di un sindaco in Italia

Beura-Cardezza appello sindaco halloween

Foto di repertorio

Il sindaco di Beura-Cardezza, Davide Carigi, ha lanciato un appello tramite una lunga lettera indirizzata ai sui concittadini: “Basta Halloween, è come celebrare il demonio. Si spingono le anime innocenti dei bimbi ad emulare figure malvage”.

Halloween, l’appello del sindaco di Beura-Cardezza

Tra pochi giorni sarà Halloween e il primo cittadino di Beura-Cardezza, comune del val D’Ossola di millecinquecento abitanti, ha voluto lanciare un appello tramite una lunga lettera ai suoi concittadini definendola una “manifestazione brutta e insidiosa” che celebra il demonio. Carigi sostiene che questa festa pagana espone i bambini a figure malvagie come zombi e demoni, in contrapposizione agli esempi positivi festeggiati durante Ognissanti. Carigi ha citato l’esorcista Gabriele Amorth per sottolineare che celebrare Halloween è come celebrare il demonio. Il sindaco chiede ai genitori di offrire alternative legate ai valori cristiani per proteggere i bambini dalla negatività di Halloween.

Le parole

Si tratta di “una controversa ricorrenza che interpretiamo con troppa leggerezza in cui si dà spazio al male e al brutto, ma quel che è peggio è che il tutto lo si offre alle anime innocenti dei nostri bambini, che a carnevale ad esempio si fanno ispirare da figure come Zorro, Robin Hood, Pinocchio e fatine, mentre in occasione di Halloween la loro ispirazione viene presa da zombi, fantasmi e streghe nelle migliore delle ipotesi, con il rischio che in alcuni casi ci si spinga addirittura ad emulare figure ben più inquietanti e malvagie, come demoni e personaggi che riconducono all’horror e quel che è peggio all’esoterismo”.

“Dobbiamo fare lo sforzo di dare un’alternativa ai nostri bambini, alternativa che ovviamente riconduce ai valori cristiani che devono essere trasmessi a loro, perché dobbiamo pensare che i bambini non sono permeabili a tutto ciò che gli proponiamo, soprattutto in fatto di valori, anzi, siamo noi che spesso abdicando dal nostro ruolo di genitori in fatto di valori ispirati alla nostra tradizione e cultura”.

 

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