Dal palco dell’Ariston all’Onu: ieri BigMama, cantautrice 23enne avellinese, ha tenuto nel Palazzo di Vetro un discorso rivolto ai giovani sul body shaming e sul bullismo. La cantante si è rivolta ad una platea di 2mila liceali venuti da tutto il mondo per il programma di formazione ‘Gcmun talks’ voluto da United Network.
BigMama all’Onu, il discorso rivolto ai giovani su body shaming e bullismo
“Per tutta la vita mi hanno fatto credere di essere completamente sbagliata”, – ha raccontato la 23enne Marianna Mannone,– Il mio fisico faceva in modo che la gente mi valutasse come ‘non abbastanza’ prima ancora che mi si potesse davvero conoscere“
La cantante ha poi proseguito: “Una persona grassa nell’immaginario degli altri è una persona svogliata, pigra, non attiva, non intelligente, che non ha voglia di migliorare. Per una persona come me sognare era inutile.“
BigMama ha ripercorso la sua storia, raccontando come abbia imparato a volersi bene e come la musica l’abbia salvata: “Vengo da un paese molto piccolo con una mentalità altrettanto piccola. Ho dovuto sopportare anni di bullismo, verbale e fisico – ha detto -. La prima risposta è stata la rabbia. A 13 anni ho scritto il mio primo pezzo, un rap che parla di suicidio e autolesionismo e per tre anni l’ho tenuto per me. BigMama è nata quando ho avuto la forza di metterlo su YouTube“. In conclusione, ha ribadito il messaggio contenuto nel suo brano presentato a Sanremo: “Credere nei propri sogni salva”.