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Il 19 agosto 1946 nasce Bill Clinton, ex-Presidente degli Stati Uniti ricordato per lo scandalo del Sexgate

Nato a Hope, in Arkansas, Bill Clinton è un politico ed esponente di rilievo del Partito Democratico americano. È stato il 42esimo Presidente degli Stati Uniti d’America, carica ricoperta dal 1993 al 2001.

Il momento più critico l’ha vissuto nel 1998 con lo scandalo Sexgate, scoppiato per la relazione extraconiugale con la stagista Monica Lewinsky. Sottoposto a impeachment, è stato poi assolto dal Senato, mentre sul piano giudiziario è stato condannato a pesanti sanzioni economiche.

19 agosto 1946: nasce Bill Clinton 42esimo presidente degli Stati Uniti d’America

Nato il 19 agosto 1946 ad Hope, Arkansas, William Jefferson Clinton (nato con il nome di William Jefferson Blythe III, detto Bill) è stato il più giovane presidente dopo John F. Kennedy. La tragedia lo colpisce quando è ancora in fasce: tre mesi dopo la sua nascita il padre muore in un incidente stradale. Dopo quattro anni di solitudine la madre sposa Roger Clinton, da cui William prende il cognome.

Carriera politica

Varca la soglia della Casa Bianca il 22 luglio del 1963, quando ancora non ha compiuto diciassette anni. Promettente giovane di Hope, studente di sassofono per diletto, si trova in visita a Washington assieme alla Boys Nation, un’organizzazione che si propone di stimolare il senso civico della gioventù americana. Durante una visita al Rose Garden incontra il presidente in carica John Fitzgerald Kennedy, ed è tra i pochi del gruppo che riescono a stringergli la mano. Da quell’istante, narra una leggenda spruzzata di una vena di romanticismo, Bill Clinton riconosce il suo destino.


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La casa di Bill Clinton a Hope.

Nel 1976 è eletto procuratore dell’Arkansas e due anni dopo diventa il più giovane governatore degli Stati Uniti, sempre nello stato che gli ha dato i natali. Durante il suo mandato punta al miglioramento del sistema di istruzione pubblica e alla realizzazione di grandi opere pubbliche. Il 27 febbraio 1980 nasce Chelsea Victoria, primogenita di casa Clinton.

Prima campagna presidenziale


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Alla scadenza del suo incarico governativo si ripropone agli elettori, ma perde la corsa contro il repubblicano Frank White. Clinton non demorde e le successive elezioni in Arkansas lo ritrovano candidato. Viene rieletto nel 1982: mantiene la carica fino al 1992. Ancora una volta il suo obiettivo principale come governatore è migliorare la qualità dell’istruzione nello stato. Alza i salari agli insegnanti, incoraggia i genitori a partecipare all’istruzione dei loro figli.

Seconda campagna presidenziale


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Bill Clinton in una foto del 1963.

Nell’autunno del 1991 Bill Clinton si convince che il Paese ha bisogno di qualcuno con vedute e programmi nuovi e pensa di essere l’uomo giusto. Porta il suo messaggio alla nazione andando di porta in porta, parlando con tutte le persone che incontra e apparendo in molti talk show televisivi. I democratici decidono di appoggiare la sua candidatura e lui sceglie il senatore Al Gore del Tennessee come vice presidente. Insieme girano l’America in pullman per incontrare la gente e ascoltare le loro lamentele, le loro proposte e le loro speranze per il futuro. Non a caso, «la gente prima di tutto» diventerà lo slogan della loro campagna elettorale.

Alla presidenza degli Stati Uniti d’America

Il 3 novembre 1992 Bill Clinton diventa il 42esimo presidente degli Stati Uniti, battendo George Bush sr. Per la prima volta dopo dodici anni la Casa Bianca e il congresso sono controllati dallo stesso partito. Nel 1996 il team Clinton-Gore si presenta per la rielezione e il 5 novembre 1996 gli americani confermano la loro fiducia. Ma gli scandali Whiterwater prima e Sexgate dopo, sono alle porte. E’ soprattutto la relazione con la stagista Monica Lewinsky a scuotere la sua presidenza, anche se Clinton userà tutti i mezzi per deviare le attenzioni dell’opinione pubblica su questioni più “alte”.


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In politica interna concentra gli sforzi dell’Amministrazione nel miglioramento della qualità della vita e nel tentativo di creare nuovi posti di lavoro. Ottiene l’approvazione del Congresso su un piano di massiccia riduzione del deficit; vara un taglio delle tasse per i piccoli imprenditori e le classi lavoratrici in difficoltà. Promuove il Family and Medical Leave Act che mira a proteggere il lavoro di genitori con figli malati, una riforma scolastica, un nuovo piano per la sanità e un durissimo programma contro il crimine e la violenza. Sigla inoltre un accordo sull’abolizione delle barriere per il commercio con il Messico. La sua politica estera fa dell’America il “gendarme del mondo”.

Verso fine mandato

Sostiene un programma di aiuti per la Russia, accoglie le richieste europee di un intervento americano in Bosnia. Mentre il tentativo di creare un accordo di pace in Medio Oriente è un obiettivo perseguito fino agli ultimi giorni del suo incarico.


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Bill Clinton e Barack Obama.

Nell’ultima parte del suo mandato Clinton si è dedicato alla campagna presidenziale del suo vicepresidente Al Gore, poi sconfitto di misura dal repubblicano George W. Bush, e a quella della moglie Hillary, eletta senatore dello Stato di New York.

Dopo la presidenza


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Nell’estate del 2004 è uscito My Life, la sua autobiografia. È rimasto attivo in politica facendo campagna elettorale per i candidati democratici, in particolare per la moglie nel 2008 e poi per Barack Obama nel 2008 e nel 2012. Nel 2009 è stato nominato Inviato speciale delle Nazioni Unite per Haiti, e dopo il terremoto del 2010 ha formato, insieme al suo successore George W. Bush il Clinton Bush Haiti Fund (Fondo Clinton-Bush per Haiti). Anche dopo aver lasciato la carica continua a godere di un elevato consenso.

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