Billie Holiday è stata una mitica cantante jazz, tra le voci più importanti della musica nera, prima di Janis, di Aretha e di Ella.
Prima dell’uscita in Italia del film The United States of America VS Billie Holiday, andiamo a scoprire le curiosità, i tormenti e i successi di quest’artista straordinaria.
La sua arte fa trasparire tutta la sua vera essenza: una donna apparentemente forte ma emotivamente fragile, il tutto espresso dalla sua emblematica voce, definita come “intensamente drammatica“.
Billie Holiday, una vita di tormenti e successi
Billie Holiday, il cui vero nome doveva essere Eleanora Fagan o Elinore Harris nacque il 7 aprile 1915, a Filadelfia. Tutto il dolore che traspare nella sua voce lo possiamo ricondurre dalla sua infanzia: Billie, è il frutto di una notte d’amore tra il suonatore di banjo, il 16enne Clarence Holiday e la 13enne Sadie Fagan.
Il padre fu molto assente nella vita della cantante, decise di continuare la sua carriera e di seguire le orchestre itineranti. Oltre alla mancanza paterna, subì un trattamento molto severo dalla cugina della madre, affidataria della cantante mentre la madre, lavorava come domestica a New York.
Subì, inoltre, uno stupro a 10 anni e in seguito dovette evitare diversi altri tentativi di violenza. Ancora bambina decise quindi di raggiungere la madre a New York e per lavorare iniziò a prostituirsi in un bordello clandestino di Harlem.
Quando venne scoperta dalla polizia, il bordello venne chiusa e la cantante fu arrestata e condannata a 4 mesi di carcere.
In questo periodo le colleghe iniziarono a chiamarla Lady, perché si rifiutava di ricevere le mance dei clienti nella giarrettiera. Uscita di prigione, per evitare di prostituirsi, provò a lavorare come ballerina.
Nasce Lady Day: il debutto della signora del blues
Pur non essendo una bravissima ballerina, venne presa in un locale per il suo talento vocale, fu così che Billie iniziò il suo debutto come cantante nei club di Harlem.
Nel 1933, appenna 18enne venne notata dal produttore John Hammond, che decise di organizzare alcune sedute in sala d’incisione: Billie registrò così i suoi primi disci con l’orchestra di Benny Goodman, ma non ottenne molto successo.
Tuttavia, Hammond credeva molto nelle sue potenzialità e nel 1935 le fece ottenere un contratto con il pianista Teddy Wilson, grazie anche all’etichetta Brunswick, riuscì ad ottenere il successo che finalmente meritava.
Sul finire degli anni ’30, lavorò con artisti di grande successo come: Count Basie, Artie Shaw, grazie al suo aiuto fu la prima donna di colore ad esibirsi assieme ai musicisti bianchi e l’amico Lester Young, quest’ultimo, le inventò il soprannome Lady Day.
Nel 1939, con la canzone Strange Fruit, sfidò le discriminazioni razziali, il brano parlava di un nero ucciso da un gruppo di bianchi e appeso a un albero.
La canzone divise il pubblico e la canzone poté essere suonata solo se il club in cui suonava lo consentiva, ma nel 1978 venne premiata con un Grammy Hall of Fame Award.
Durante i primi anni ’40, a causa di alcuni episodi molto difficili: le relazioni burrascose, la morte della madre e i problemi finanziari, portarono la cantante ad assumere stupefacenti, dalla marijuana all’eroina, e la sua voce ne risentì in breve tempo.
Nonostante questo, riuscì a incidere lavori ritenuti capolavori come quelli con il pianista Eddie Heywood mentre nel 1947 apparve nel film-musical La città del jazz, accanto a Louis Armstrong.
La morte di Billie Holiday
All’inizio del 1959 scoprì di soffrire di cirrosi epatica. ma la cantante non riuscì mai a smettere di bere definitivamente, la morte dell’amico Lester Young le inflisse un altro duro colpo in un momento già molto difficile.
Il 31 maggio venne trovata priva di sensi nel suo appartamento di New York. Venne anche arrestata per possesso di droga ma, dopo i vari problemi riscontrati al fegato e i disturbi cardiovascolari, venne deciso passò la sua degenza in ospedale.
Il 15 luglio ricevette l’estrema unzione, e il 17, alle 3 e 10 della notte, morì per un edema polmonare e un’insufficienza cardiaca.
The United States of America VS Billie Holiday
Prossimamente sarà in uscita il film dedicato a Lady Day diretto dal regista premio Oscar Lee Daniels e scritto dal premio Pulitzer Suzan-Lori Parks. I protagonisti del film sono Andra Day, nominata ai Golden Globe come Migliore attrice protagonista in un film drammatico, e Trevante Rhodes.
Il film si è aggiudicato la nomination per la Miglior canzone Tigress and tweed, interpretata proprio dalla stessa Andra Day. Il 19 febbraio è stata pubblicata la colonna sonora del film (distribuita da Warner Records) mentre in Italia sarà distribuito dalla BiM Distribuzione.