Blocco sfratti al termine: si riparte a luglio
Questa limitazione sta per essere rimossa, ma l’eliminazione del blocco avverrà in tre tempi e non simultaneamente per tutti, a fare la differenza il periodo in cui lo sfratto è divenuto esecutivo, se pre e post pandemia.
Grazie all’approvazione di un emendamento al decreto Sostegni da parte delle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, la ripartenza degli sfratti è stata fissata sulla base di tre scaglioni temporali diversi.
La gradualità sembra essere un sistema che il governo Draghi sta attivando in moltissimi casi per evitare uno choc al sistema soprattutto dal punto di vista economico e sociale.
I riavvi delle procedure di esecuzione degli sfratti avverranno dunque sulla base della data in cui lo sfratto è divenuto esecutivo:
- dal 1 luglio 2021 per le morosità sorte in precedenza al 28 febbraio 2020, prima della pandemia;
- dal 1 ottobre 2021 per le morosità avvenute tra il 28 febbraio 2020 e il 30 settembre 2020;
- dal 1 gennaio 2022 per le morosità tra il 1 ottobre 2020 e il 30 giugno 2021.
La soluzione proposta dal governo delude Confedilizia che chiede uno sblocco immediato degli sfratti. “La nostra posizione è chiara: il blocco degli sfratti è, in sé, un abuso, perché priva i proprietari di un diritto sancito da un giudice, quello di tornare in possesso del proprio immobile, spesso dopo anni di mancate entrate, di spese e di tasse. A nostro avviso, quindi, al 30 giugno 2021 – dopo ben 16 mesi di sospensione del diritto – il blocco deve cessare per sempre e per tutti”, ha spiegato il presidente Giorgio Spaziani Testa.