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Lo chef Vissani mostra la bolletta choc: “Se vogliono farci chiudere il ristorante, lo dicano”

Anche Gianfranco Vissani, noto chef, mostra una bolletta… da urlo. Il gastronomo umbro ha affidato all’Ansa il suo sfogo da ristoratore: “A luglio di un anno fa la bolletta dell’energia elettrica era di 5.900 euro, quest’anno siamo chiamati a pagare 16.500 euro e per agosto è atteso un ulteriore rincaro del 20%. Se ci vogliono far chiudere basta che ce lo dicano”.



La bolletta shock dello chef Gianfranco Vissani

A pochi chilometri dall’incantevole Orvieto, Gianfranco Vissani gestisce un esclusivo ristorante con sui figlio Luca. Anche quest’ultimo è particolarmente amareggiato: “Qualcuno ho visto che mette negli scontrini il costo di luce e gas. Se dovessi fare la stessa cosa dovrei spalmare sul conto dei clienti mille euro al giorno, dato che il nostro ristorante resta aperto 16 giorni al mese”.  Nonostante gli aumenti, Vissani ed il figlio hanno deciso di non alzare i prezzi “malgrado il costo delle materie prime dia notevolmente aumentato. A queste condizioni è impossibile continuare a fare impresa in Italia”.

Vissani non ama parlare di politica, ma in questa situazione diventa urgente oltre che necessario: “Non vorrei parlare di politica e tantomeno di elezioni, ma di certo serve che oggi tutti i partiti trovino un’intesa per salvare questa nostra piccola Italia. Tutti insieme devono tirarci fuori dal baratro in cui siamo finiti. Occorre un’azione politica seria, tesa ad aiutare le imprese e le persone davvero bisognose e quindi basta con questo reddito di cittadinanza. Chi andrà a governare pensi ad aumentare gli stipendi e ridurre la pressione fiscale”.



Chi è Gianfranco Vissani

Gianfranco Vissani è un cuoco, gastronomo, scrittore e personaggio televisivo italiano. Vissani ha conseguito la qualifica di aiuto cuoco presso l’istituto professionale alberghiero di Spoleto nel 1967. Non ha frequentato il biennio di specializzazione per conseguire il diploma di capocuoco ma ha preferito lasciare la regione d’origine, l’Umbria, per andare a lavorare in alberghi e ristoranti di varie città turistiche italiane tra le quali Cortina d’Ampezzo, Firenze, Genova, Napoli e Venezia.

Terminati gli anni di gavetta, ha rilevato nel 1973 il ristorante paterno, sulle rive del lago di Corbara vicino alla sua città di origine; da allora è stato segnalato in varie guide gastronomiche. Alternando viaggi all’estero per conferenze e lezioni di gastronomia all’attività di cuoco e scrittore di testi per la cucina, Vissani ha iniziato a collaborare con testate giornalistiche curando nel contempo rubriche per la radio e la televisione.

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