Nonostante il calo delle bollette del gas deciso dall’Autorità per l’energia, gli italiani ancora non posso stare tranquilli. Questo perché la crisi energetica non è superata, il 2023 sarà ancora un anno difficile: il governo lo sa e per questo ha deciso di impostare il lavoro per il prossimo decreto di aiuti e poi per la manovra all’insegna di una “grande prudenza”.
Bollette del gas in risalita, Giorgetti: rischio nuova impennata prezzi energia in inverno
Da quanto si apprende dal testo di premessa alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza: “Per quanto i prezzi dell’energia siano recentemente diminuiti essi restano a livelli assai elevati e vi è il rischio di una nuova impennata durante i mesi invernali. Inoltre – aggiunge Giorgetti – l’approvvigionamento di gas dell’Italia si basa principalmente su flussi di importazione soggetti a rischi di varia natura nell’attuale contesto geopolitico”.
Ecco perché, continua il responsabile del Mef, “il Governo ha deciso di confermare l’obiettivo di deficit per il 2022 del Def pari al 5,6 per cento del Pil e utilizzare una quota maggioritaria del risultante spazio di bilancio, quantificabile in poco più di nove miliardi, a copertura di nuove misure di mitigazione del costo dell’energia, quali la riproposizione dei crediti di imposta a favore delle imprese e il taglio delle accise sui carburanti fino al 31 dicembre”.
Non bisogna abbassare la guardia
Come previsto dal decreto “Aiuti Bis”, per tutto il quarto trimestre Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha azzerato gli oneri generali di sistema anche per il settore gas, confermando anche l’applicazione della componente negativa UG2 a vantaggio dei consumi gas fino a 5.000 smc/anno. Interventi che, assieme alla conferma della riduzione Iva sul gas al 5%, supportano la generalità delle utenze gas.
Il presidente Stefano Besseghini avverte: “Non abbassiamo la guardia”. E ha sottolineato che “il costo del gas per ottobre registra un calo rispetto al trimestre precedente”. Ciò è stato possibile grazie alla decisione dell’Arera di utilizzare come riferimento la media dei prezzi effettivi del mercato del Psv italiano, al posto del Ttf, e di compiere questa operazione su base mensile.
Inoltre, Besseghini ha aggiunto che “le percentuali non devono trarre in inganno. I valori rimangono molto alti rispetto al passato e, se è vero che hanno avuto un impatto modesto per le famiglie nel periodo estivo, determineranno bollette più impegnative con il crescere dei consumi della stagione invernale, con prezzi che sono previsti in risalita per la maggiore domanda dei mesi freddi. L’invito resta quindi quello a fare attenzione al risparmio e all’efficienza energetica”.