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Coronavirus, il bollettino del 6 aprile: 1941 contagi in più, 636 morti, 1022 guariti

Coronavirus, il consueto bollettino del giorno mostra dati incoraggianti. La discesa continua e non è lieve. I nuovi contagi oggi sono 3.599, 717 in meno di ieri quando erano sceso già di circa 500. Scendono in picchiata gli attuali positivi al virus. Oggi scendono sotto quota duemila, per l’esattezza 1.941, circa mille in meno di ieri. E questo fa si che non aumentino i ricoveri e che continuino a scendere quelli nelle terapie intensive, che questa volta vanno giù in picchiata, liberando ben 79 letti dopo due giorni di saldo negativo consecutivi. Sempre sopra il migliaio i guariti, mentre di decessi salgono da 525 a 636, per un totale 16.523 vittime da inizio epidemia. Ma i morti si riferiscono a casi diagnosticati in media 10-15 giorni prima, quando i numeri dell’epidemia galoppavano in salita.

Coronavirus, bollettino del 6 aprile: 93187 positivi 

Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento i pazienti ricoverati sono in tutto 28.976. 3.898 le persone in terapia intensiva: per il terzo giorno consecutivo il dato è in negativo (oggi -79)

Sono  93187  le persone positive, 1022 le persone guarite nelle ultime ore. Nelle ultime ore si sono registrati 636 decessi (totale 16.523), ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.


 


Intanto sale a 120 il numero dei sanitari vittime del Covid. Fino ad oggi hanno perso la vita 87 medici, 25 infermieri e 6 farmacisti. Una strage che sta creando sempre più malcontento tra gli operatori sanitari e i camici bianchi in particolare. Tanto che l’Anaao, il sindacato più rappresentativo degli ospedalieri, ha proclamato oggi lo stato di agitazione nei reparti. Tra le richieste: la distribuzione per tutti di mascherine ffp2 e ffp3 per chi deve svolgere procedure più invasive, uno scudo per la responsabilità penale e civile esclusi i casi di dolo, rientro al lavoro degli operatori che hanno avuto contatti diretti con positivi accertati solo dopo 72 ore di isolamento fiduciario e esecuzione del tampone. Oggi per i sanitari asintomatici che abbiano però avuto contati a rischio con persone risultate infette non è invece prevista nemmeno la quarantena. Intanto arrivano le prime 620mila mascherine per i medici di famiglia, fino ad oggi lasciati a mani nudi nella battaglia contro il virus.


I dati regione per regione


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Il sito del Ministero della Salute


 

 

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