Oltre 35mila chili di caffè sequestrati per un valore sugli 820mila euro, la sospensione di attività per un valore di circa 11 milioni di euro e sanzioni amministrative per un totale di 28mila euro. È questo il bilancio di una serie controlli compiuti dai Carabinieri del Nas di Bologna, ad aprile, lungo la filiera produttiva del caffè nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Bologna, controlli di Nas: sequestrati 35mila chili di caffè
Ispezioni che hanno evidenziato diffuse irregolarità, in particolare per quanto riguarda presenza di micotossine nocive per l’uomo ed il ri-confezionamento e la re-immissione in commercio di caffè con scadenza superata anche da diverso tempo. Nel complesso sono stati eseguiti 22 controlli che hanno permesso di riscontare criticità in 11 occasioni specialmente in aziende delle provincie di Bologna e di Forlì-Cesena. Diversi i casi rilevanti.
Tra questi la scoperta, in un impianto del Bolognese di circa 20mila chili di caffè – non ancora commercializzati e direttamente sequestrati – in cui erano stati miscelati circa 2.400 chili di caffè proveniente dall’Etiopia e risultati contaminati da Ocratossina. Sempre nel Bolognese, ancora, sono stati sequestrati, in una torrefazione, 9.200 chili di caffè con una data di scadenza superata da diversi anni. L’attività è stata sospesa dall’Ausl per condizioni igienico-sanitarie e strutturali carenti, con sporcizia diffusa ovunque.
Nell’area di Imola, nelle pertinenze di una produttrice di caffè. la cui attività è stata sospesa, sono state rinvenute diverse tonnellate di caffè e altri prodotti alimentari all’interno di un grande immobile in condizioni igienico-sanitarie e strutturali critiche utilizzato come rimessaggio di mobili, divani, alambicchi da distillazione, laterizi, legnami, macchinari dismessi e di una barca della lunghezza di circa 5 metri.
In una torrefazione del Forlivese, infine ·è stata sospesa l’attività dopo che i militari del Nas hanno riscontrato una infestazione da lucertole e roditori: per far fronte alla cosa, in più punti della struttura erano stati disseminati cartoni cosparsi di mastice oltre a mucchietti di granaglie avvelenate.