Un eccezionale intervento di prelievo di organi da donatore a cuore fermo (Dcd) è stato eseguito presso l’ospedale Bellaria di Bologna. L’operazione ha visto il coinvolgimento di tre diverse realtà sanitarie bolognesi: l’Irccs Istituto delle Scienze Neurologiche, l’ospedale Maggiore dell’Azienda Usl di Bologna e l’Irccs Policlinico di Sant’Orsola.
Bologna, prelievo di organi da donatore a cuore fermo
Bellaria, Maggiore e Sant’Orsola in sinergia per un prelievo multiorgano da donatore deceduto. Come riportato da Il Resto del Carlino l’eccezionale intervento è stato reso possibile dalla collaborazione di circa 50 professionisti, di tutte e tre le sedi ospedaliere bolognesi, che hanno lavorato insieme fin dai giorni precedenti.
Gli studi preliminari e il prelievo hanno coinvolto, oltre al Centro regionale trapianti, cardiochirurghi, chirurghi generali, anestesisti-rianimatori, perfusionisti, tecnici di radiologia, microbiologi, cardiologi, radiologi, infermieri, medici in formazione, medici di laboratorio, infettivologi e medici del servizio trasfusionale, con il supporto del coordinamento locale delle attività di donazione.
L’azienda Usl di Bologna sottolinea che “è stato un vero lavoro di concerto, basato su un’integrazione efficace e su un dialogo costruttivo tra le diverse competenze sanitarie”.
I commenti
“Sebbene la maggior parte dei trapianti sia tradizionalmente associata a donazioni da donatori in morte encefalica – sottolinea l’Azienda Usl – le donazioni Dcd stanno crescendo, offrendo nuove possibilità per il trapianto di organi come reni, fegato e polmoni. Recentemente, grazie a tecniche di riperfusione all’avanguardia, è possibile estendere questa pratica anche al cuore, un organo particolarmente sensibile alla mancanza di ossigeno durante l’arresto circolatorio”.
“Un risultato di cui siamo orgogliosi, ottenuto grazie alla stretta collaborazione tra tre ospedali e i loro straordinari professionisti – afferma l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi –. Questo successo è un’ulteriore dimostrazione della forza del nostro Centro regionale trapianti e di tutte le strutture che collaborano, con competenze diverse ma con gli stessi obiettivi e grazie alla sinergia delle migliori risorse tecnologiche, organizzative e umane”.