Hanno bloccato l’accesso all’area di servizio Cantagallo, sull’autostrada A1, per poi marciare fino a 50 all’ora fino a Sasso Marconi, con striscioni e cartelli al grido “Adesso Basta”. Così si è svolta la protesta di ristoratori, ambulanti e negozianti, giunti da tutta Italia per chiedere sostegni adeguati ma sopratutto di poter riaprire le proprie attività.
Ristoratori e ambulanti bloccano la A1: “Vogliamo riaprire”
Da Bologna, come riporta Repubblica, sono arrivati rappresentanti della Piazzola, degli ambulanti e diversi ristoratori. Ad attenderli un vasto spiegamento di pattuglie e camionette di Digos, Polizia e Carabinieri. “Se ci chiudete ci pagate“, “elemosina non è una soluzione“, “ma stiamo scherzando?“, “un ristoratore suicida è omicidio di Stato“, alcuni dei cartelli e degli slogan rilanciati.
“Bloccheremo la A1, non abbiamo nulla da perdere”
“Bloccheremo la A1. Sappiamo che è un reato penale, ma ormai non c’è più nulla da perdere. Visto che le manifestazioni sono servite a poco o niente, forse chi ci guarda capirà che la situazione è disperata. Ci dispiace dover creare un disturbo alle forze dell’ordine, siamo solo piccoli imprenditori, lottiamo per difendere il nostro lavoro” queste le parole di Giovanni Favia, tra i primi cacciati ad essere cacciato dal M5s, e fra i più attivi manifestanti per la riapertura.
Il primo obiettivo su cui si è riversata la rabbia è stato proprio l’autogrill: “Zona rossa all’autogrill, così capiscono cosa si prova a stare chiusi“. La manifestazione si è poi sfogata sull’asfalto della A1, percorsa a marcia lenta, fino alla prima uscita.