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Bolzano, “Divieto di pancia scoperta a scuola”: gli studenti in protesta con mini t-shirt

Divieto di pancia scoperta a scuola, pena sanzioni. È l’appello fatto da Isolde Maria Künig, la dirigente dell’Istituto pedagogico in lingua tedesca di Brunico (Bolzano), che ha scatenato non poche polemiche. “Preferibilmente – scrive la dirigente in una lettera – vanno evitate magliette che lascino la pancia completamente nuda”. Ma per protestare contro questa direttiva, gli studenti, sia ragazzi che ragazze, si sono vestiti con abiti a pancia scoperta.

Niente pancia scoperta nella scuola di Bolzano

Nella lettera, la dirigente ha menzionato anche possibili sanzioni per coloro che non si fossero adeguati alla direttiva. Tutti gli studenti , ragazze e ragazzi, hanno protestato vestendosi con abiti che lasciano la pancia scoperta. Come riporta il Corriere dell’Alto Adige, alla protesta degli studenti, Isolde ha commentato: “Forse ho sbagliato a mettere questi concetti in forma scritta perché non si è inteso il tono della formulazione. La lettera ha preso un significato differente da quelle che erano le intenzioni. Avrei dovuto parlare direttamente con gli studenti.

Le parole dell’Associazione Gea

Intanto è intervenuta la presidente dell’associazione antiviolenza Gea, Christine Clignon: “Mi chiedo davvero chi possa definire un abbigliamento “adeguato”. Quali norme possano descrivere in modo oggettivo questa condizione? Gli standard culturali sono molto discutibili perché spesso imposti dagli uomini in carica in un preciso luogo (in Afghanistan, per esempio, si prevede una copertura totale delle donne). Le norme igieniche? In sauna basta un asciugamano. I gradi esterni? Spesso gli adolescenti hanno vampate di calore che noi ignoriamo. Dopo lunghe riflessioni, affrontate anche con mia figlia, sono arrivata alla conclusione che ogni persona può decidere da sola cosa considerare appropriato e come si senta a suo agio. Naturalmente possono esserci ambienti privati che impongono un abbigliamento, ma ognuno è libero di aderirvi o meno. Nei luoghi pubblici, invece, ciascuno dovrebbe avere la possibilità di esprimersi liberamente anche se volesse indossare la tuta da sci in sauna”.

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