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Bonus bollette da 600 euro in busta paga: ecco l’aiuto delle aziende ai dipendenti

Una delle carte messe in campo dal governo Draghi per cercare di contrastare gli effetti del caro energia sugli italiani è il bonus di 600 euro per pagare le bollette di acqua, luce e gas. È esentasse ed è a disposizione di quei datori di lavoro che vogliono contribuire al supporto del reddito dei loro dipendenti in questo periodo di difficoltà. Vediamo insieme tutti i dettagli e come richiederlo.

Bonus bollette da 600 euro in busta paga: come funziona

Il decreto Aiuti bis, oltre ad aver aumentato la soglia dei fringe benefit, prevede che possano essere utilizzati in via del tutto eccezionale anche per il pagamento del bollette. Si tratta di compensi in natura, cioè non erogati sotto forma di denaro, che hanno però una voce specifica in busta paga.

Il bonus da 600 euro viene distribuito dai datori di lavoro, esentasse e totalmente deducibile, per contribuire a sostenere i propri dipendenti in questo periodo di difficoltà. La cifra è netta, non soggetta a contribuzione – e quindi non contribuisce al calcolo della pensione – o al prelievo fiscale.

La deroga alla disciplina che regola questi benefici prevede anche che le aziende possano superare la soglia di 600 euro, ma in quel caso l’eccedenza sarà soggetta a imposizione fiscale.

Il contributo non può essere richiesto dal lavoratore, ma è erogato a discrezione dell’azienda in due diverse modalità.

L’erogazione diretta è più macchinosa per i datori di lavoro, perché prevede più passaggi e un maggiore carico di lavoro.

Attenzione: il “bonus bollette” può essere utilizzato anche per altre spese

Attenzione. Contrariamente al fatto che mediaticamente si parli di bonus bollette da 600 euro, l’aumento della soglia dei fringe benefit riguarda tutti i benefici disciplinati dall’articolo 51 del TUIR, il Testo unico imposte sui redditi. Ogni azienda decide in autonomia quali erogare, inserendoli nel contratto individuale. Possono infatti essere concessi anche al singolo dipendente.

Rientrano nei fringe benefit l’auto aziendale, i buoni spesa, l’assistenza sanitaria, le polizze assicurative, i prestiti aziendali, l’acquisto di stock option (azioni societarie), vitto e alloggio dove previsti. Qua trovate il nostro approfondimento sui fringe benefit di lavoro e sul loro utilizzo. La misura fa rientrare nel welfare aziendale, solo per l’anno di imposta 2022, anche le bollette di gas, energia elettrica e acqua.

Vi abbiamo già parlato del bonus bollette in busta paga da 600 euro qua. Oltre ai potenziali 600 euro, il dipendente ha diritto anche al bonus benzina di cui vi abbiamo parlato qua, spiegandovi le differenze tra i due diversi contributi per il carburante che possono essere richiesti dai lavoratori. Infatti anche i buoni benzina possono rientrare nei fringe benefit, e quindi contribuire alla soglia che è stata innalzata dal decreto Aiuti bis.

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