Legge di Bilancio 2021: tra i vari sostegni c’è anche il bonus chef, destinato al settore ristorazione, uno dei più colpiti dalla pandemia. Il bonus consiste in un credito d’imposta al 40% sull’acquisto di beni strumentali o sulla partecipazione a corsi di formazione per i cuochi, applicato alle spese del primo semestre 2021. Previsto dai commi 117-122, attende il decreto del MiSE. Cos’è il bonus chef, a chi spetta, come funziona e come richiederlo.
Cos’è il bonus chef
Il bonus chef è un’agevolazione prevista dalla legge di bilancio 2021 n. 178/2020 per sostenere in particolare il settore della ristorazione, uno dei più colpiti dalla crisi pandemica da Covid19. Nello specifico, questa agevolazione consiste in un credito d’imposta di cui possono beneficiare i cuochi professionisti siano essi lavoratori autonomi che dipendenti. Vediamo come funziona e a chi spetta nello specifico.
Chi può beneficiarne
Del bonus chef, come anticipato, possono beneficiare i cuochi professionisti che lavorano presso ristoranti e alberghi, sia in qualità di lavoratori dipendenti che autonomi, titolari di partita Iva, anche se non in possesso del Codice Ateco 5.2.2.1.0.
Come funziona il bonus
Il bonus chef è un credito d’imposta che viene riconosciuto nella misura del 40% da calcolare sui costi sostenuti per acquistare beni strumentali durevoli o per partecipare a corsi di aggiornamento professionale, strettamente funzionali all’esercizio dell’attività di cuoco e che vengono sostenuti tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021.
Spese ammesse al credito d’imposta
Nello specifico la legge di bilancio precisa che sono ammesse al credito d’imposta le spese che i cuochi professionisti sostengono nei primi sei mesi del 2021 per:
- macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari;
- strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione;
- corsi di aggiornamento professionale.
Limiti del credito d’imposta
Il credito d’imposta può essere concesso nel limite massimo di 6000 euro. Tutto nel limite di spesa stabilito per questa agevolazione fiscale, che è stata fissata nella misura di 1 milione di euro per ogni anno che va dal 2021 al 2023. Il credito d’imposta infine, come precisato dalla legge bilancio, può essere usato solo in compensazione e può essere ceduto anche a istituti di credito e intermediari finanziari.