La Lega avanza una proposta per “rilanciare” le nozze religiose: si tratta del bonus matrimonio fino a 20mila euro ma solo per chi si sposa in chiesa. L’incentivo dovrebbe essere ripartito in cinque quote annuali, da corrispondere attraverso detrazioni delle spese della cerimonia e dietro documentazione dei redditi.
Bonus matrimonio, fino 20mila euro per chi si sposa in chiesa
Un bonus fino a 20mila euro a chi si sposa ma solamente in chiesa. È la proposta avanzata dalla Lega per “rilanciare” le nozze religiose. L’incentivo dovrebbe essere ripartito in cinque quote annuali, da corrispondere attraverso detrazioni delle spese della cerimonia e dietro documentazione dei redditi.
Bonus di 200 euro, come funziona
L’obiettivo sarebbe quello di contrastare il calo dei matrimoni celebrati con il rito religioso. Come si nota, “in Italia nel 2021 sono stati celebrati circa 179.000 matrimoni: rispetto al 2020 si tratta di un raddoppio, anche se questo aumento non è stato sufficiente a recuperare quanto perso nell’anno precedente, infatti rispetto al 2019 i matrimoni sono inferiori del 2,7 per cento”.
Un calo che penalizza i matrimoni religiosi. “Le ragioni che allontanano i giovani dall’altare e e che li portano a preferire il matrimonio civile sono molteplici e di natura differente. Molte coppie sono dubbiose anche sui corsi prematrimoniali, i quali hanno una finalità ben precisa e spesso sottovalutata: cercare di far capire alla coppia se si è realmente pronti nel prendere la decisione di sposarsi”.
Le spese
Per questo viene avanzata la proposta dell’incentivo volto ad agevolare le giovani coppie che intendono sposarsi a celebrare le loro nozze in chiesa e avranno così la possibilità di usufruire della detrazione del 20 per cento delle spese: ormanenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti; gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il servizio di coiffeur e di make-up e, infine, il servizio fotografico.
A chi spetta il bonus
Il bonus spetta alle coppie under 35, con cittadinanza italiana da almeno 10 anni e con un reddito non superiore a 23.000 euro e a 11.500 euro a persona.
Le spese detraibili, che devono essere sostenute in Italia, sono fissate in un massimo di 20.000 euro e sono ripartite tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo.
La polemica e la correzione
Il bonus ai soli matrimoni in chiesa suscita l’indignazione di molti e sorge una polemica generale. Arriva così la correzione: “La proposta di legge a mia prima firma, volta a incentivare il settore del wedding, che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no”, dichiara Domenico Furgiuele