Bonus mobilità di 1.500 euro. È una delle novità del decreto clima dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il 15 ottobre prossimo.
Arriva il bonus mobilità da 1500 euro
Il testo, composto da 14 articoli, può essere scisso idealmente in due parti, una dedicata agli aspetti formali della riforma, in cui si prevede l’istituzione e la disciplina di una Commissione interministeriale, di un Programma Strategico Nazionale, di misure di riequilibro ambientale e l’introduzione di una legge per il clima. Nella seconda parte invece, vengono messe in atto misure dal taglio più pratico, attraverso la modifica di un testo di legge che velocizza la pianificazione di emergenza relativa allo stoccaggio e allo smaltimento dei rifiuti, la previsione di ecoincentivi per chi rottama, la promozione del trasporto scolastico ecosostenibile, la riforestazione delle città metropolitane, riconoscimenti per i capoluoghi più virtuosi e fondi per le campagne informative sull’ambiente delle scuole.
Commissione, piattaforma e programma strategico nazionale
L’articolo 1 della bozza prevede, oltre l’istituzione della Commissione interministeriale per il contrasto ai cambiamenti climatici e la qualità dell’aria, la creazione di una Piattaforma presso il Ministero dell’Ambiente con lo scopo di raccogliere tutti i dati disponibili relativi ai cambiamenti climatici per supportare così l’attività della predetta Commissione. Alla Piattaforma, composta dalle più alte cariche nell’ambito della ricerca, della statistica e dell’ambiente il compito di:
- monitorare e rilevare le emissioni attuali a livello nazionale;
- proporre misure per la riduzione delle stesse e per implementare il programma strategico per il contrasto ai cambiamenti climatici;
- approfondire lo studio degli impatti positivi su vari livelli;
- verificare lo stato di attuazione del piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici;
- ascoltare le associazioni ambientaliste;
- valutare con scadenza triennale gli effetti prodotti dal presente decreto;
- elaborare modelli di previsione e impatto sulle principali opere pubbliche.
Alla Commissione e alla Piattaforma il compito di approvare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il programma strategico nazionale per contrastare i mutamenti climatici e migliorare la qualità dell’aria, della durata di 5 anni, per mettere in campo importanti azioni definite ed elencate dal comma 2 dell’art 2 del decreto, tra le quali la definizione delle misure necessarie per raggiungere gli indicatori europei di qualità dell’aria.
Misure per il riequilibrio ambientale
L’art. 3 del decreto dedicato alle misure per il riequilibrio ambientale prevede inoltre che entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, con decreto del Presidente del Consiglio siano stabilite le modalità con cui verificare se anche le amministrazioni locali si siano conformate all’obbligo di destinare una parte degli stanziamenti ordinari per far fronte alle violazioni della Direttiva 2008/50/CE, le modalità con cui monitorare il perseguimento di detto obiettivo e l’andamento della spesa erogata.
Legge per il clima
Ogni due anni, a partire dall’entrata in vigore del decreto clima, ilGoverno deve presentare alle Camere un disegno di legge per migliorare la qualità dell’aria così suddiviso:
- norme di applicazione immediata;
- deleghe al Governo per l’emanazione di uno o più decreto legislativi;
- autorizzazione ad adottare regolamenti e decreti ministeriali;
- principi fondamentali per l’esercizio del potere normativo da parte di Regioni e province autonome, nel rispetto di quanto previsti dall’art. 117 della Costituzione;
- norme correttive e integrative di leggi precedenti.
Al disegno dei legge occorrerà allegare una relazione tecnica che metta in evidenza lo stato di attuazione del programma strategico nazionale e del Piano nazionale integrato Energia e clima.