Nel 2025, il Bonus Sicurezza è ancora disponibile, offrendo un’agevolazione fiscale per incentivare l’installazione di dispositivi volti a migliorare la sicurezza della casa. Tra i dispositivi inclusi ci sono sistemi di allarme e antifurto, telecamere di sorveglianza, porte blindate, cancelli di sicurezza e casseforti incassate. Scopriamo come funziona, chi può beneficiarne e quali interventi sono coperti.
Bonus Sicurezza per la casa nel 2025: chi può richiederlo
Nel 2025 rimane attivo un incentivo fiscale per chi desidera potenziare la sicurezza della propria casa o di altri immobili. Si tratta del Bonus Sicurezza, una misura progettata per facilitare l’installazione di sistemi di protezione e prevenzione. Questo include allarmi, antifurti, telecamere di sorveglianza sia interne che esterne, e porte blindate. Il Bonus è valido fino al 31 dicembre 2025 e può essere combinato con altre detrazioni fiscali, come il bonus ristrutturazioni o il bonus mobili, a patto che le spese siano distinte e riguardino interventi separati.
Che cos’è il Bonus Sicurezza 2025 e come funziona
Il Bonus Sicurezza è un’agevolazione fiscale destinata a finanziare interventi che migliorano la sicurezza di abitazioni e immobili ad uso commerciale. Tra le opere ammissibili ci sono l’installazione o la sostituzione di videocitofoni, telecamere di sorveglianza, citofoni e altri sistemi di protezione. Non è necessario intraprendere lavori di ristrutturazione edilizia per poter usufruire del bonus, rendendo così questa misura particolarmente accessibile.
A chi è destinato il bonus sicurezza: i requisiti
Possono accedere all’incentivo tutti i contribuenti soggetti all’Irpef, senza alcuna limitazione legata alla residenza. Tra i beneficiari si trovano i proprietari di immobili, i titolari di diritti di uso o godimento, gli inquilini e i comodatari. Anche i familiari conviventi possono richiedere il bonus, a condizione che abbiano sostenuto le spese e siano intestatari dei pagamenti.
Come richiedere l’agevolazione e quali documenti sono necessari
Per poter beneficiare dell’incentivo, è importante seguire alcune regole specifiche riguardanti i pagamenti. Le spese, che comprendono sia l’acquisto dei materiali che la manodopera, devono essere effettuate tramite bonifico parlante. Questo bonifico deve includere:
– Il riferimento alla normativa (articolo 16-bis del Dpr 917/1986);
– Il codice fiscale del richiedente la detrazione;
– Il codice fiscale o la partita IVA del beneficiario del pagamento;
– Il numero e la data della fattura.
In aggiunta, è essenziale conservare tutti i documenti di pagamento e dichiararli nel Modello 730 o nel Modello Redditi Persone Fisiche. In questi moduli dovranno essere inseriti anche i dati catastali dell’immobile e le informazioni relative alla registrazione del titolo che ne attesta il possesso.
Quali dispositivi sono inclusi
Il Bonus Sicurezza comprende una vasta gamma di interventi, tra cui: sistemi di allarme e antifurto, telecamere di sorveglianza sia interne che esterne, porte blindate di classe 4 o superiore, inferriate e grate per finestre, vetri antisfondamento, videocitofoni e spioncini elettronici, cancelli e recinzioni di sicurezza, e casseforti incassate a muro.
Fino a quando è valido il Bonus Sicurezza
Il Bonus Sicurezza è valido fino al 31 dicembre 2025. Per non perdere l’agevolazione, è fondamentale rispettare le scadenze e seguire correttamente le procedure di richiesta.
Chiarimenti sui costi relativi alla vigilanza privata
È fondamentale sottolineare che il bonus non copre i canoni di abbonamento versati ai centri di vigilanza privata. I costi per i servizi di sicurezza non rientrano nell’agevolazione, come indicato dall’Agenzia delle Entrate. Questa misura offre un’interessante opportunità per coloro che intendono aumentare la sicurezza del proprio immobile, beneficiando di un sostegno economico disponibile fino alla fine del 2025.