Economia

Bonus Tari, arriva lo sconto in bolletta: cos’è e come funziona

Buone notizie per le famiglie che finalmente potranno accedere al bonus che ti permette di ottenere degli sconti sulla tanto odiata tassa sui rifiuti: stiamo parlando de bonus sociale per la Tari.

Bonus Tari, di cosa si tratta?

La novità, confermata nella legge di conversione dell’ultimo decreto fiscale, consentirà dunque alle famiglie in condizioni di disagio economico e fisico di poter accedere a una agevolazione sulla tariffa per il servizio integrato dei rifiuti urbani. L’articolo 57 bis del provvedimento stabilisce infatti che l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) assicuri l’accesso al servizio a condizioni agevolate come già accade per le altre forniture energetiche. Eccome come funzionerà lo “sconto” e quando entrerà in vigore.


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Bonus Tari, a chi spetta?

Le condizioni per usufruire del nuovo beneficio sulla Tari sono le stesse che valgono anche per il bonus sulle bollette di luce, gas e acqua. Le famiglie che potranno acccedere devono possedere uno dei seguenti requisiti:

  • nuclei familiari con Isee (l’indicatore che consente di fotografare la situazione economica) non superiore a 8.265 euro
  • famiglie con almeno 4 figli a carico e Isee non superiore a 20 mila euro
  • nucleo titolare di reddito/pensione di cittadinanza oppure famiglie in cui una grave malattia costringa uno dei componenti all’utilizzo di apparecchiature mediche alimentate con l’energia elettrica (elettromedicali) indispensabili per il mantenimento in vita.

Bonus Tari, come accedere

Come per gli altri bonus, la domanda andrà presentata al Comune di residenza o a un altro ente designato dal Comune (Caf, Comunità montane) utilizzando i moduli appositi. Anche i titolari di reddito o pensione di cittadinanza devono presentare la domanda con le stesse modalità degli altri soggetti.

Per depositare la richiesta saranno necessari un documento di identità (o eventuale delega), l’attestazione dell’Isee in corso di validità e due moduli , disponibili entrambi sul sito dell’Autorità che servono a fotografare la situazione economica familiare e a recuperare le informazioni relative alla propria fornitura. I titolari di reddito dovranno indicare anche il numero di protocollo o comunque l’attestazione utile a documentare la titolarità di Rdc o Pdc.

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