Economia

Arriva il bonus per la tiroide, chi può accedere all’invalidità civile fino a 550 euro al mese

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Arriva il bonus per la tiroide: chi può accedere all’invalidità civile, riconosciuta dall’Inps, con un minimo di 286 euro ed un massimo di 550 euro al mese. La ghiandola tiroidea, situata alla base della gola, è responsabile della regolazione dei meccanismi metabolici.

Bonus per la tiroide, chi può accedere all’invalidità civile

Le malattie della tiroide possono dare diritto a un’invalidità civile riconosciuta dall’Inps, attualmente definita come ‘bonus’, anche se non si tratta di un vero e proprio bonus. La ghiandola tiroidea, situata alla base della gola, è responsabile della regolazione dei meccanismi metabolici e può funzionare in eccesso (ipertiroidismo) o in modo insufficiente (ipotiroidismo) nella produzione di ormoni. Queste condizioni possono portare a diverse patologie, con conseguenze significative sulla salute del paziente. Tuttavia, è l’impatto di queste condizioni sull’invalidità della persona che viene valutato dall’Inps.

L’Inps offre un sostegno economico a coloro che soffrono di malattie e disfunzioni della tiroide, con un’invalidità riconosciuta superiore al 74%, a condizione che soddisfino specifici requisiti di reddito. È possibile richiedere un assegno che può arrivare fino a 550 euro. Questa informazione è stata fornita dall’Unione invalidi civili (Unicv).

La Commissione medica deell’Inps

Se la Commissione medica dell’Inps attesta un livello di invalidità compreso tra il 74% e il 100% a causa di un problema tiroideo, si ha diritto all’assegno. L’importo varia in base alla percentuale di invalidità riconosciuta: si parte da 286 euro per il valore più basso, fino a un massimo di 550 euro mensili. Le patologie incluse in questo sostegno comprendono: ipotiroidismo, ipertiroidismo con compenso neuropsichiatrico, gozzo, asportazione della ghiandola tiroidea e carcinoma tiroideo (inclusi carcinoma papillare, follicolare, midollare e anaplastico). Chi riceve l’invalidità ha diritto a ulteriori benefici previsti dalla legge, come permessi mensili, riposi giornalieri retribuiti e fino a 2 anni di congedo straordinario per coloro che necessitano di assistenza prolungata.

“Le prime azioni da intraprendere includono: esami della tiroide, che possono essere prescritti dallo specialista che vi segue o dal medico di base; recarsi dal medico di base per ottenere e firmare i certificati che attestano la malattia, da registrare online sul portale dell’Inps. Il medico di base fornirà una ricevuta cartacea dell’operazione online e una copia del certificato medico originale. Infine, sarà necessario presentare la domanda all’Inps”, conclude l’Unicv.

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