Oggi, 10 febbraio, Google ricorda il 131esimo compleanno del poeta russo che ha scritto Il dottor Živago, l’opera proibita dall’Urss che ha conquistato il Nobel. Boris Leonidovič Pasternak è stato uno dei più grandi poeti e scrittori russi, è nato a Mosca il 10 febbraio 1890.
Chi è Boris Pasternak?
Boris Pasternak è nato il 10 febbraio del 1990, al tempo degli zar di Russia, in un’agiata famiglia ebraica laica. Trascorse l’infanzia in un ambiente intellettuale e artistico. Infatti, suo padre Leonid era artista e professore alla Scuola moscovita di pittura, mentre sua madre, Rosa Kaufmann, era una pianista. Da ragazzo sognava di essere musicista come sua madre, ma crescendo si è appassionato alla letteratura e si è iscritto alla Facoltà di filosofia. Dopo un viaggio in Italia, nel 1912, decide di dedicarsi alla poesia e, nelle sue prime composizioni, si notano gli influssi dell’avanguardia futurista. Boris è stato sposato due volte e dal primo matrimonio ebbe un figlio, Evgenij.
Il dottor Zivago
Dopo la seconda guerra mondiale, Pasternak mette mano al suo primo e unico romanzo, Il dottor Živago (Доктор Живаго). Il romanzo è stato rifiutato dall’Unione degli Scrittori che, ai tempi del regime bolscevico-stalinista, non poteva permettere la pubblicazione di un libro fortemente autobiografico. L’opera, infatti, racconta i lati più oscuri della Rivoluzione d’ottobre.
La stesura dell’opera, che è stata bandita dal governo del tempo, è stata causa per l’autore di persecuzioni intellettuali da parte del regime e dei servizi segreti, costringendolo, negli ultimi anni della sua vita alla povertà e all’isolamento.
Il simbolo della realtà sovietica
Nel 1957, Il dottor Zivago è stato pubblicato per la prima volta in Italia, tra molte difficoltà, dalla Giangiacomo Feltrinelli Editore in una edizione diventata poi storica, di cui subito parlò il critico letterario Francesco Bruno. Il libro si diffonderà in occidente e nel giro di pochissimo tempo, tradotto in più lingue, diventerà il simbolo della testimonianza della realtà sovietica.
Il Nobel mai ritirato
Nel 1958 allo scrittore russo viene assegnato il premio Nobel per la letteratura. La consegna del premio ha avuto, però, uno sviluppo più che singolare. Il regolamento dell’Accademia Svedese stabilisce che per ottenere il riconoscimento, l’opera in questione debba essere pubblicata nella lingua madre dell’autore.Del Dottor Živago in russo però, proibito in madrepatria, non si conservava alcuna copia.
Così, pochi giorni prima che il nome di Pasternak fosse reso noto, un gruppo di agenti della Cia e dell’intelligence britannica riesce ad intercettare un manoscritto in lingua russa a bordo di un aereo in volo verso Malta e ne fotografa ogni pagina.
Il Nobel venne così formalmente assegnato allo scrittore russo, senza che riscisse mai a ritirarlo. Infatti, se Pasternak si fosse recato in Svezia, sarebbe stato espulso dall’Urss per sempre. Il romanzo viene pubblicato legalmente in Russia nel 1988, ben 28 anni dopo la morte dell’autore, e nel 1989 Evgenij Pasternak ebbe il permesso di ritirare il premio assegnato al padre 31 anni prima.
Il doodle di Google
Nel doodle di Google di oggi, Boris Pasternak è rappresentato con uno sguardo altero ed espressione seria. Il suo mezzo busto è circondato da schizzi di inchiostro.