Cronaca

Processo strage Via D’Amelio: chiesta il rinvio al giudizio per i quattro poliziotti

Questa mattina a Caltanissetta si è svolta l’udienza preliminare per quattro poliziotti accusati di depistaggio nelle indagini sulla strage di via D’Amelio. La procura ha chiesto il loro rinvio a giudizio per aver falsamente testimoniato sulle indagini, negando la verità sul caso. Contemporaneamente sono state depositate le richieste di parte civile dai figli di Paolo Borsellino, che hanno citato la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno.

Depistaggio strage Via D’Amelio: rinvio a giudizio per i quattro poliziotti

Questa mattina, davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta, si è tenuta l’udienza preliminare per i quattro poliziotti accusati di depistaggio nelle indagini sulla strage di via D’Amelio. La procura ha richiesto il rinvio a giudizio per Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli. Sono accusati di aver falsamente testimoniato sulle indagini, negando la verità riguardo allo sviluppo del caso, che riguarda l’attentato in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta.

Nella stessa udienza, sono stati presentati anche i documenti per la costituzione di parte civile. I figli del giudice Borsellino, Fiammetta, Lucia e Manfredi, hanno richiesto la citazione come responsabile civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’Interno. La richiesta è stata avanzata anche dal fratello del magistrato, Salvatore Borsellino, fondatore del movimento delle Agende rosse. Gli avvocati dei Borsellino hanno sottolineato l’importanza di ristabilire la verità e hanno espresso fiducia nella magistratura e nelle istituzioni.

Gli imputati Di Gangi e Maniscaldi erano presenti in aula. L’avvocato di Maniscaldi, Giuseppe Panepinto, ha richiesto un termine per esaminare le richieste di parte civile. Il giudice si è riservato di decidere e ha fissato la prossima udienza per il 19 settembre. Secondo l’accusa, i quattro poliziotti avrebbero coperto i colleghi Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, accusati di calunnia aggravata per aver favorito Cosa Nostra, facenti parte del gruppo d’indagine Falcone-Borsellino guidato da Arnaldo La Barbera.

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