Polemica e proteste alle Olimpiadi 2024 per l’incontro di boxe giocatosi intorno alle 12 di oggi, giovedì 1 agosto: Angela Carini si ritira dopo 40 secondi dall’inizio della gara contro l’avversaria algerina Khelif.
Boxe alle Olimpiadi 2024, Angela Carini si ritira dall’incontro contro l’avversaria trans
Dopo appena 40 secondi dall’inizio dell’incontro e dopo un destro sferrato dall’avversaria che le ha fatto aprire il caschetto, Angela Carini si è avvicinata al suo angolo ed ha deciso di abbandonare la gara. L’episodio arriva dopo le polemiche e proteste che in questi giorni si sono verificati proprio a causa dell’orientamento sessuale dell’avversaria. Per molti appassionati sportivi la gara non sarebbe stata equa. Di diverso avviso invece il comitato sportivo delle Olimpiadi 2024 che hanno fatto gareggiare l’atleta algerina.
L’intervista dopo la gara
Quando le è stato chiesto il motivo, ha spiegato che stava ricevendo colpi molto forti al naso e ha sentito un dolore insopportabile. Nonostante le polemiche sulla partecipazione dell’algerina, Angela ha dichiarato di non essere nessuno per giudicare e ha deciso di ritirarsi dal combattimento. Questo è stato un momento molto emotivo per lei, poiché aveva combattuto per suo padre, che era in fin di vita durante le precedenti Olimpiadi. La sua decisione di abbandonare il match è stata dettata dal dolore e dalla consapevolezza che non poteva continuare. Angela Carini ha dimostrato una grande forza e determinazione, anche se ha dovuto rinunciare alla sua Olimpiade.
“Cosa è successo? Non me la sono più sentita di combattere dopo il primo minuto, ho iniziato a sentire un dolore forte al naso – dice Angela – Ma non è da me arrendermi, è proprio perché non riuscivo, e quindi ho detto basta, ho messo fine al match. Ma io sono salita sul ring per mio padre, la scorsa Olimpiade mio padre era in fin di vita (si commuove, ndr). Questa per me era la mia Olimpiade e volevo percorrere l’ultimo chilometro, ma se Dio ha voluto così, sarà così. Io non sono nessuno per giudicare, non sono nessuno per prendere una decisione. Se questa ragazza è qui, ci sarà un motivo. Io ho combattuto e sono salita sul ring nonostante le mille polemiche che ci sono state. Ma ripeto io non sono nessuno per giudicare e dire altro”.
“Il mio labiale sul fa malissimo? Ho sentito i colpi molto forti. Erano colpi che di solito non ricevo? No, sinceramente no. Ho preso colpi, colpi… io sono una combattente, la mia nazionale lo sa, sono una che anche davanti al dolore non si ferma mai. Se mi sono fermata, l’ho fatto solo per la mia famiglia. Se è stato un incontro irregolare secondo me? Non sono nessuno per giudicare…”, continua la pugile partenopea. Se in passato ho ricevuto colpi così forti? Io… ho combattuto spesso… ho combattuto spesso, in nazionale, io mi alleno con mio fratello, quindi ho sempre combattuto con uomini, nel senso pure… però, non lo so, non ditemi nulla, ma io ho sentito troppo dolore oggi”. “Il significato dell’essermi inginocchiata alla fine? Era solo per mio padre”, risponde Angela che si commuove e lascia l’intervista.
Perché l’atleta Khelif ha potuto partecipare alle Olimpiadi
Non si tratta di persona transgender ma di persona affetta da iperandroginismo e con problema genetico per cui è stato riscontrato nel suo genoma la coppia di cromosomi XY, che identificano il sesso maschile.
Per il comitato sportivo la quantità di testosterone nel suo sangue (prodotto fisiologicamente), rientra nella normalità per ammetterla alle gare femminili.