Sale la tensione nel canale della Manica dopo l’entrata in vigore della Brexit. Circa 80 barche francesi si sono radunate nel porto di St Helier per protestare contro le norme applicate sui diritti della pesca. La Royal Navy ha deciso dunque si schierare 2 motovedette a largo della costa del Jersey per monitorare la situazione. Lo riporta il Guardian spiegando che l’Hms Severn e l’Hms Tamar sono stati schierati a un miglio dalla costa dell’isola di Jersey. Anche le autorità francesi hanno inviato un pattugliatore in zona.
Scoppia la “guerra” post-Brexit tra Francia e Regno Unito
Downing Street ha riferito che le navi pattuglia sono state inviate per “monitorare la situazione“. La gendarmeria marittima francese ha confermato la presenza di un pattugliatore di 32 metri Pcg Athos schierato a otto miglia a nord dell’isola di Jersey per “monitorare la situazione e garantire la sicurezza delle persone in mare”. Il governo del Jersey ha detto che il ministro dell’Ambiente Gregory Guida e quello degli Affari esteri Ian Gorst avrebbero aperto un dialogo.
Una misura precauzionale
Il premier britannico Johnson, ha definito l’invio delle due imbarcazioni “una misura precauzionale”. Secondo un portavoce, in una telefonata con il primo ministro del Jersey, John Le Fondré, Johnson ha ribadito il suo “inequivocabile sostegno” alla autorità dell’isola, confermando che le due navi “rimarranno sul posto per monitorare la situazione come misura precauzionale“.
Governo del Jersey a colloquio con i pescatori francesi
Funzionari dell’isola di Jersey sono intanto a colloquio con i pescatori francesi. Lo riporta la Bbc, spiegando che l’obiettivo è quello di risolvere la controversia. “È molto importante che siamo in grado di lavorare con quei pescatori per aiutarli a fornire le prove necessarie in modo che, se necessario, le loro licenze possano essere modificate“, ha detto alla Bbc il senatore Ian Gorst, ministro delle relazioni esterne dell’isola di Jersey. “Come ho detto, è importante che rispondiamo alle minacce, ma la risposta a questa soluzione è continuare a parlare e mettere in campo la diplomazia“, ha aggiunto.