Il ministro Renato Brunetta si difende dagli insulti ricevuti dalla compagna di Berlusconi, che lo apostrofa come “nano”, dopo il suo addio a Forza Italia. Il Ministro della Pubblica Amministrazione si è commosso durante l’intervista con Lucia Annunziata a In mezz’ora.
Renato Brunetta contro gli insulti ricevuti dalla compagna di Berlusconi: lo affranca come nano
Il ministro Brunetta confida alla giornalista Lucia Annunziata il dolore nel sentirsi chiamare Nano. Il ministro fa riferimento al post di Marta Fascina, compagna di Berlusconi, che commenta il suo addio a Forza Italia con la canzone “Il giudice“ di Fabrizio De Andrè. La canzone del Faber racconta la scalata di “un nano” fino ai vertici della magistratura, e proprio questo paragone lo ha fatto soffrire.
Lo dice chiaramente Renato Brunetta, ospite di Lucia Annunziata a In Mezz’ora in più su Rai Tre. Lo aveva diffuso sui social Marta Fascina, deputata di Fi e compagna di Silvio Berlusconi. “Mi dicono tappo o nano e ho sofferto e continuo a soffrire per questo”, ha spiegato Brunetta.
“Mi sono sentito violentato”
“Marta – ha aggiunto, visibilmente emozionato – ma essere violentato su questo… non per me ma per tutti quei bambine e bambini che non hanno avuto la fortuna di essere alti e belli e che possono avere in me un esempio e dire, ma vedete Brunetta, però tappo come è… sdogano su di me questo termine che mi ha sempre fatto male”. Annunziata devia, forse per rincuorarlo: “Però lei ha gli occhi azzurri”. “Grazie – risponde Brunetta – Io non ho scelto di essere alto o basso, sono responsabile delle mie idee di quello che faccio ma non di essere tappo o nano”.
“Sono responsabile delle mie azioni e non della mia statura”
Il ministro della Pubblica amministrazione spiega ancora: “Per fortuna ho le spalle larghe perché ho fatto molte cose: il professore universitario, il parlamentare anche europeo, sono stato ministro due volte, ho fatto molte esperienze”.
Insomma: “Di questo sono responsabile, ma non della mia statura”, ha sottolineato sempre in risposta alla deputata azzurra che aveva postato su Instagram una storia che riportava la scritta “Roma non premia i traditori”, accompagnata dalla canzone di De Andrè.
L’addio al partito
E sull’addio al partito, al quale Berlusconi ha risposto con un secco “Riposi in pace”, Brunetta dice: “Ventotto anni in Forza Italia sono tanti. Ma con Berlusconi si è rotto qualcosa. E come per gli amori, quando si rompe qualcosa non si ricuce più – ha concluso – Io voglio bene a Berlusconi, ma subire invettive personali come “Riposi in pace”… io gli auguro lunga vita”.