Non solo controlli serrati e obbligo di esporre il prezzo medio nazionale del carburante per i gestori, ecco per questo sono stati emessi dei buoni benzina da 200 euro: ecco come funziona e a chi spetta il voucher.
Buoni benzina da 200 euro, cos’è
Non solo controlli serrati e obbligo di esporre il prezzo medio nazionale del carburante per i gestori. All’interno del decreto varato dal governo Meloni si è anche deciso di rinnovare per altri tre mesi il bonus benzina, che era in scadenza domani.
A chi spetta
È un voucher introdotto per aiutare i lavoratori pendolari come incentivo per le aziende che già lo erogano (o vogliono iniziare) i buoni ai propri dipendenti. Quindi è un’impresa privata o studio professionale a destinare un bonus senza pagare importo tasse e contributi essendo deducibile ai fini Irpef o Ires, e senza concorrere alla formazione del reddito del dipendente.
Bonus Benzina, come funziona
Non c’è nessun obbligo di aderire, quindi è necessaria l’iniziativa interna dell’azienda per attivare la proceduta. Non c’è bisogno di presentare alcuna domanda, se previsto dall’impresa il bonus verrà erogato al dipendente in automatico.
Non sono previsti alcun requisito in termini di reddito per poter accedere al voucher né ruoli indicati. Qualora l’azienda decidesse di aderire e concedere fino ad un massimo di 200 euro per ogni lavoratore, può usufruire di due differenti modalità.
Potranno essere evoluti come fringe benefits, i cosiddetti “compensi in natura” oppure con buoni carburante.