È di Stefano Barilli il cadavere trovato nel Po a Caselle Landi, qualche giorno fa. Lo ha confermato l’esame del Dna, confrontato con quello della madre, Natascia Sbriscia. Il corpo era stato rinvenuto impigliato nella vegetazione a alcuni metri dalla riva. Gli abiti trovati addosso al cadavere erano stati ritenuti compatibili con quelli che il giovane indossava al momento della scomparsa, avvenuta l’8 febbraio scorso da Piacenza. Nella tasca dei pantaloni che indssava c’era anche un biglietto con un messaggio in cui, come è stato spiegato dagli inquirenti, avrebbe preannunciato il suicidio.
Cadavere trovato nel Po, il Dna conferma: è Stefano Barilli
Si spengono definitivamente le speranze della madre di Stafano Barilli, il 20enne scomparso da Piacenza all’inizio di febbraio. Il cadavere restituito dalle acque del Po qualche giorno fa è il suo, la conferma definitiva è arrivata dall’esame del Dna. Secondo quanto si apprende, il corpo sarebbe provo della testaa decapitare il 23enne non sarebbe stata una lama: la testa, infatti, sarebbe stata strappata dalla corrente del fiume e dai pesci. L’ipotesi dell’omicidio non sarebbe al momento stata presa in considerazione.
Chi è Stefano Barilli
Stefano Barilli è scomparso ad inizio febbraio insieme ad Alessandro Venturelli, altro giovane di Sassuolo. I due sarebbero legati da una foto che li ritrarrebbe insieme alla stazione Centrale di Milano scattata il 18 febbraio da una ragazza che, giorni prima, aveva assistito alla trasmissione Chi l’ha visto in cui si era parlato proprio della scomparsa di Alessandro. Anche se poi un altro giovane si era riconosciuto nella foto insieme a un amico e aveva smentito che fossero Alessandro e Stefano.